Novecento
[modifica | modifica wikitesto]La popolazione di Cerea all'inizio del Novecento era pari a 8408 abitanti.[1]
Nella prima metà del Novecento vive ed opera a Cerea la famosa scrittrice per ragazzi Olga Visentini.
La prima guerra mondiale
[modifica | modifica wikitesto]Dopo essere stata oggetto di studi approfonditi nel secolo scorso per gli aspetti militari e per le conseguenze politiche prodotte nella storia del Novecento, molti sono gli aspetti che risultano chiariti, molti altri restano avvolti da un alone di mistero: in particolare il numero di morti e di caduti della grande guerra.
Studi recenti sostengono che la Prima Guerra Mondiale abbia causato circa 26 milioni di morti tra militari e civili, un numero molto maggiore di qualsiasi altra guerra avvenuta in precedenza.
La fonte ufficiale dei caduti italiani della Grande Guerra è l'Albo d'oro degli Italiani Caduti nella Guerra Nazionale 1915-1918 un documento degli anni immediatamente successivi al conflitto. Nei ventotto volumi dell’Albo d’Oro, pubblicati ufficialmente a partire dal 6 giugno 1926 dal Ministero della Guerra in ottemperanza al Regio Decreto n.2130 del 22 novembre 1925, sono contenuti 529.025 nominativi di italiani caduti per cause direttamente ascrivibili alla Prima Guerra Mondiale. Si tratta tuttavia di un elenco assai parziale: già nel 1925, nello stesso ambito governativo, la stima dei caduti “per diretta e ben accertata causa di guerra” era di 652.000 mentre si arrivava a 750.000 contando anche i morti “per concause di guerra”; secondo stime più recenti il numero dei primi non sarebbe inferiore a 709.000 mentre contando anche i secondi si potrebbero superare gli 850.000 morti[2].
I caduti ceretani della Prima Guerra Mondiale
Gli studi archivistici oggetto di indagine degli ultimi anni, confermano che il numero dei caduti nella Grande Guerra, per cause dirette o indirette, è decisamente sottostimato. In particolare dalle ricerche che nel corso degli ultimi cinque anni sono state effettuate nell'archivio di Stato di Verona e nell'archivio comunale di Cerea, ai 146 caduti ufficiali ricordati sui due monumenti esistenti nella cittadina, devono aggiungersi circa 80 soldati. Alcuni di questi sono ricordati sui monumenti dei comuni limitrofi dove si erano trasferiti, mentre di altri, per una serie di motivi, non è stato serbato ricordo.
Molte famiglie ebbero più figli richiamati alle armi; per questo motivo il legislatore previde alcune agevolazioni o addirittura esenzioni.
In base alle disposizioni vigenti, potevano ottenere l'esonero dai servizi di prima linea quei militari che si trovavano nelle seguenti disposizioni:
a) avere tutti i fratelli alle armi e di essi due morti in combattimento o in seguito a ferite ovvero dichiarati dispersi da oltre tre mesi (circolare 542 G.M. 1916);
b) essere figli di madre vedova, che abbia oltrepassato il 60° anno di età, e non abbiano alcun fratello vivente (circolare 271 G. M. 1918).
L'avvicinamento al luogo di residenza della propria famiglia poteva essere concesso solo ai militari con due o più figli sotto le armi ( considerando come tali anche quelli morti sotto le armi) oppure con cinque o più fratelli, di età minore della loro, sotto le armi (considerando come tali anche quelli morti sotto le armi).
La Famiglia Rebonato
[modifica | modifica wikitesto]Il 27 ottobre Giulietta Eurosia, vedova Rebonato Beniamino dichiara di avere due figli morti in guerra: Rebonato Giuseppe soldato di I^ categoria classe 1889 11° Bersaglieri, morto a Cerea il 12 gennaio in seguito a malattia contratta nella Campagna di Libia e Rebonato Alessandro soldato di I^ categoria della classe 1894 morto al fronte ( Ruda Cervignano) il 12 giugno 1915. Gli altri due figli, Rebonato Gaetano nato a Cerea il 30 agosto 1882, appartiene al 73° Reggimento Fanteria 11^ Compagnia Bergamo e Rebonato Silvestro nato il 29 ottobre 1884, del 63° Fanteria I^ Compagnia 35^Divisione Zona di Guerra, entrambi ammogliati con prole. Per questi due figli chiede che siano possibilmente allontanati dalla prima linea e passati alla terza in luogo non esposto a gravi pericoli. Dal Comando si risponde che la legge in vigore si riferisce a figli morti nella stessa guerra, in seguito a ferite, ovvero dichiarati dispersi da oltre tre mesi.
Il 2 novembre 1916 giunge la notizia della morte di Rebonato Gaetano, per questo la signora Giulietti scrive al Comando del Distretto Militare di Verona per ottenere l'avvicinamento del quarto figlio, Silvestro. Il lungo carteggio che intercorre tra la famiglia Rebonato, con la mediazione del Sindaco di Cerea e il Comando, si concluderà solo alla fine conflitto con il congedo illimitato rilasciato a Silvestro l'11 febbraio 1919.[3]
Dal secondo dopoguerra in poi, specialmente a Cerea, ma anche in comuni circostanti, si è sviluppata una fiorente industria del mobile d'arte.
note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a cura di G. Paparella, Cerea e la Grande Guerra: un paese mobilitato, Girardi Print Factory - Legnago (VR), 2016, p. 16.
- ^ Conteggio delle vittime della prima guerra mondiale, su it.wikipedia.org.
- ^ Cerea e la Grande Guerra cit., p. 96.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cerea e la Grande Guerra: "un paese mobilitato" a cura di Girolamo Paparella, Girardi Print Factory Legnago (VR), 2016.