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L'università telematica, detta anche università a distanza, università digitale o università virtuale, è un istituto di istruzione superiore di livello universitario che eroga corsi con modalità a distanza, prevalentemente mediante l'impiego di tecnologie di comunicazione.

Profilo storico e descrizione

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Le università telematiche rappresentano il terzo capitolo nella storia della formazione a distanza, dopo quelle per corrispondenza, nate nel Regno Unito nella seconda metà del XIX secolo[1], e quelle basate sui media audiovisivi, di cui la Open University britannica fu il primo esempio riconosciuto[2].

Tali enti sono abilitati a rilasciare titoli accademici aventi valore legale (lauree, lauree magistrali, master e dottorati di ricerca) in base alla normativa di settore vigente nel Paese in cui operano. La peculiarità delle università telematiche è l'impiego del metodo di insegnamento basato sull'e-learning, ossia tramite formazione a distanza, sebbene in alcuni casi sia comunque prevista la possibilità di seguire i corsi anche in aula, ossia presso la sede universitaria. Inoltre, in certi paesi, inclusa l'Italia, è previsto dalla normativa in vigore che le università telematiche debbano tenere esami e sedute di laurea solo nella sede fisica dell'ateneo, senza più la possibilità di avvalersi della modalità a distanza (introdotta durante il periodo pandemico).

Nel diritto internazionale

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Unione Europea

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Il Consiglio dei ministri dell'istruzione dell'Unione europea il 13 luglio 2001 ha emanato una risoluzione sull'e-learning[3] con cui incoraggia gli stati membri a esprimere nuovi metodi e approcci di apprendimento. A sua volta il Parlamento europeo[4] e il Consiglio hanno deciso di supportare anche con specifiche risorse le iniziative degli stati membri dell'Unione europea nel settore della formazione a distanza privilegiando quale settore prioritario di intervento quello universitario.

Casi e legislazioni nazionali

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In Italia: prime proposte, esperienze pilota e università telematiche

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A prospettare per primo l'istituzione di un'università telematica fu, sorprendentemente, il presidente della Rai Aldo Sandulli, che nel 1969 propose la creazione di una vera e propria università televisiva gestita dall'Ente di Stato, con tanto di corsi accademici da affidare a docenti universitari e relativi esami finali[5][6][7]; tale idea non ebbe però a concretizzarsi, in particolare per via del timore da parte degli atenei di veder intaccata la propria autonomia[8], nondimeno venne rilanciata o analizzata in seguito anche da personalità extratelevisive[9]. Pochi anni più tardi fu la Camera di commercio di Latina a proporre un'iniziativa simile, stavolta tramite una TV via cavo dedicata, in modo tale da risolvere i problemi di pendolarismo, da e verso Roma, di numerosi studenti locali[10], ma in questo caso furono gli alti costi e alcuni problemi tecnici a rendere lettera morta il progetto.

La prima cornice legislativa in materia fu il DPR n° 382 del 1980, che conferiva agli atenei italiani la possibilità di consorziarsi per sperimentare forme di erogazione della didattica alternative a quelle tradizionali[11], per quanto, comunque, sin dalla fine degli anni Settanta alcune università intraprendessero già singole iniziative FAD, tramite tecnologie informatiche e audiovisive. Tra gli esempi principali si possono annoverare il CTU dell'Università degli Studi di Milano, il CITAM dell'Università di Bologna, il CATTID de La Sapienza, oltre ai centri televisivi degli atenei di Firenze, Padova e Torino[12].

Il primo esempio realmente condiviso di teledidattica risale però al 1984, ad opera del Consorzio Universitario a Distanza (CUD) promosso dall'Università della Calabria, cui partecipavano anche La Sapienza, gli atenei di Sassari e di Trento, svariate imprese quali Olivetti, Montedison (tramite Datamont), Eni, la Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, e altri soggetti come la Camera di commercio di Latina e il Consorzio Crai. Operativamente, il CUD erogava i propri corsi tramite materiale stampato e audiovisivo, partendo da un centro di produzione ubicato a Cosenza e coadiuvato da appositi centri di ascolto territoriali, nei quali gli studenti avevano a disposizione computer e banche dati; erano previsti anche alcuni tutor. I primi corsi erogati furono quelli afferenti l'area informatica ed economica, a partire dall'anno accademico 1985/86[13].

A esso seguì la prima esperienza a respiro nazionale, il più noto Consorzio NETTUNO: acronimo di "NETwork Telematico per l'UNiversità Ovunque", venne istituito il 12 novembre del 1991 ad opera di 42 atenei pubblici[14] e di altri soci privati, quali Rai, Sip, Telespazio e Confindustria[15]. Il modello didattico adottato prevedeva la trasmissione di corsi ed esercitazioni su due canali satellitari della Rai, oltre che su videocassette, ma anche la tenuta di esercitazioni assistite in diretta, lo scambio di informazioni via PC, la messa a disposizione di banche dati e l'uso della posta elettronica. Al proposito si parlò di seconda generazione FAD, date le differenze con le precedenti esperienze: al vertice della struttura vi era un Centro Nazionale con sede a Roma, avente compiti di coordinamento delle università erogatrici, che a loro volta gestivano da un lato le attività di esame, di laurea e amministrative, e dall'altro i rispettivi Poli Tecnologici dedicati all'assistenza didattica[16]. I corsi del primo diploma universitario, in Ingegneria informatica e automatica, vennero erogati a partire dall'anno accademico 1992/93[17]. Nel decennio successivo, tra l'altro, il Consorzio sarà alla base dell'Università telematica"UniNettuno"[18].

Tra le iniziative consortili coeve va citato pure il Consorzio Interuniversitario For.Com (Formazione per la Comunicazione), istituito già nel 1990 da La Sapienza e dal Bournemouth Polytechnic, cui si sarebbero presto aggiunti altri atenei italiani ed esteri[19], e focalizzato soprattutto su corsi post-lauream e di formazione continua[20].

Nel dicembre del 1995 vi fu poi un primo, infruttuoso, tentativo di istituire una vera e propria università telematica autonoma, l'Università Statale degli Studi a Distanza (UNAD), prevista da un'apposita proposta di legge alla Camera[21] poi decaduta a seguito della fine anticipata della XII legislatura. Il disegno di legge venne ripresentato al Senato nel luglio successivo, senza giungere però ad una conclusione positiva[22].

Lo spartiacque vero e proprio sarebbe stato, però, la già citata risoluzione del Consiglio dell'Unione europea del 13 luglio 2001 sull'e-learning, la quale, oltre a prefigurare lo Spazio Europeo per l'Apprendimento avrebbe incentivato espressamente la formazione universitaria a distanza[23]. Nel caso italiano, tali obbiettivi furono recepiti mediante la legge finanziaria relativa all'anno 2003[24], che tra le iniziative collaterali alle disposizioni economiche vere e proprie conferiva al Ministro per l'Innovazione e le tecnologie, tramite proprio decreto, la facoltà di stabilire criteri e procedure di accreditamento dei corsi universitari telematici, da fissarsi poi in modo puntuale con appositi decreti interministeriali.

Sulla scorta di questi ultimi, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca avrebbe approvato infine i singoli decreti istitutivi delle undici università telematiche tuttora esistenti, prima delle quali fu l'Università "Guglielmo Marconi", istituita nel marzo del 2004[25]. Del settembre 2013 è il decreto sulla programmazione triennale delle università per il periodo 2013-2015[26], firmato dal Ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza e nelle cui more era contenuto il divieto di fondare nuovi atenei telematici[27]. Il decreto MIUR n. 1835 del 6 dicembre 2024, infine, avrebbe regolato ulteriori aspetti didattici, rendendo obbligatorio il sostenimento in presenza degli esami di profitto (salvi casi eccezionali), oltre a prevedere limiti più stringenti alla ratio tra docenti e studenti e a imporre un limite minimo alla didattica erogata in modo sincrono, stabilito in almeno il 20% del monte-ore totale.

In Italia esistono a tutt'oggi undici istituzioni di tale natura, con un numero di studenti iscritti che ha conosciuto un incremento costante nel tempo, sino a raggiungere le oltre 160.000 unità del 2023.[28]

Nome[29] Sede legale Studenti
Università degli Studi eCampus Novedrate (CO) 42741
Università telematica Universitas Mercatorum Roma 43852
Università telematica "Pegaso" Napoli 99556
Università degli Studi "Niccolò Cusano" Roma 26140
Università telematica internazionale "UniNettuno" Roma 13664
Università telematica "Guglielmo Marconi" Roma 9902
Università telematica San Raffaele Roma 5619
Università telematica UNITELMA Sapienza Roma 2635
Università telematica Giustino Fortunato Benevento 946
Università telematica degli studi IUL Firenze 286
Università telematica "Leonardo da Vinci" Torrevecchia Teatina (CH) 87

Canada

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  • University of Athabasca, statale, fondata nel 1970
  • Université TÉLUQ, statale, fondata nel 1972

Cina

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  • Open University of China, statale, fondata nel 1979

Francia

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  • Université Numérique Ingénierie et Technologie (UNIT), privata, fondata nel 2004
  • UNIversité des SCIences En Ligne (UNISCIEL), privata, fondata nel 2007
  • Université Ouverte des Humanités (UOH), statale, fondata nel 2007
  • Université Virtuelle Environnement et Développement durable (UVED), privata, fondata nel 2011

Germania

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  • Fernuniversität di Hagen, statale, fondata nel 1974
  • Università Virtuale di Baviera, statale, fondata nel 2000
  • Università Virtuale Globale, privata, fondata nel 2001

Giappone

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  • Open University, privata, fondata nel 1981

India

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  • Dr. B.R. Ambedkar Open University, statale, fondata nel 1982
  • Indira Gandhi National Open University, statale, fondata nel 1985

Israele

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  • Open University of Israel, statale, fondata nel 1974

Messico

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  • Università Digitale dello Stato del Messico, statale, fondata nel 2012

Paesi Bassi

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  • Open Universiteit of Nederland, privata, fondata nel 1984

Regno Unito

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  • The Open University, statale, fondata nel 1969

Spagna

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  • Universidad Nacional de Educación a Distancia, statale, fondata nel 1973
  • Università Aperta della Catalogna, privata, fondata nel 1994

USA

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  • Università di Phoenix, privata, fondata nel 1976
  • University of the People, privata, fondata nel 2009

Note

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  1. ^ Distance Education: History, su encyclopedia.pub.
  2. ^ The History of Online Learning – A Guide, su lsbf.org.uk.
  3. ^ 2001/C 204/02 dal titolo Pensare all'istruzione domani
  4. ^ Decisione n.2318/2003/CE del 5 dicembre 2003 Adozione di un programma pluriennale (2004-2006) per l'effettiva integrazione delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (TIC) nei sistemi di istruzione e formazione in Europa (programma e-learning)
  5. ^ La Stampa - 4 novembre 1969, su archiviolastampa.it.
  6. ^ Antonio Guarino - L'università oggi (PDF), su antonioguarino.it.
  7. ^ L'Unità - 4 novembre 1969 (PDF), su archivio.unita.news.
  8. ^ La Rai e l'Università televisiva, uno scontro ad alto livello (PDF), su raisenior.it.
  9. ^ Aldo Loiodice, L’università televisiva, in Amm. politica, n. 4, 1972, p. 387.
  10. ^ La Stampa - 18 luglio 1973, su archiviolastampa.it.
  11. ^ DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 11 luglio 1980, n. 382 - Normattiva, su www.normattiva.it. URL consultato il 7 dicembre 2025.
  12. ^ proposta di legge Camera (PDF), su documenti.camera.it.
  13. ^ La Stampa - 15 gennaio 1984, su archiviolastampa.it. URL consultato il 7 dicembre 2025.
  14. ^ Università Telematica Uninettuno: Guida, Costi e Opinioni 2025, su Ateneionline.it. URL consultato il 7 dicembre 2025.
  15. ^ La Stampa - 29 giugno 1992, su archiviolastampa.it.
  16. ^ Maria Cristina Di Martino, Formazione professionale continua ed e-learning: l’esperienza italiana. Parma, 26 marzo 2004.
  17. ^ La Stampa - 30 dicembre 1992, su archiviolastampa.it.
  18. ^ Uninettuno, su uninettunouniversity.net.
  19. ^ Le Applicazioni della Formazione a Distanza (FAD) in Biblioteca (PDF), su www2.unipr.it. URL consultato il 9 dicembre 2025.
  20. ^ FOR.COM.: Informazioni e Corsi - educaweb.it, su www.educaweb.it. URL consultato il 7 dicembre 2025.
  21. ^ Proposta di Legge n° 3558 - Camera dei Deputati (PDF), su documenti.camera.it. URL consultato il 7 dicembre 2025.
  22. ^ Parlamento Italiano - Disegno di legge S. 444 - 13ª Legislatura | Senato della Repubblica, su www.senato.it. URL consultato il 7 dicembre 2025.
  23. ^ eur-lex.europa.eu, https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2001:204:0003:0005:IT:PDF Titolo mancante per url url (aiuto). URL consultato il 7 dicembre 2025.
  24. ^ I provvedimenti previsti dalla legge finanziaria il più delle volte, oltre a disciplinare le entrate e le uscite dello Stato, riguardano altri argomenti che non comportano nel bilancio dello Stato alcuna conseguenza. In questo caso è infatti espressamente previsto che il riconoscimento delle università telematiche avvenga senza oneri per lo Stato.
  25. ^ Gazzetta Ufficiale, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 7 dicembre 2025.
  26. ^ D.M. 15 ottobre 2013, n. 827 (PDF), su camera.it.
  27. ^ Università, decreto di programmazione: stop all'apertura di nuovi atenei, su repubblica.it.
  28. ^ Università Online Riconosciute dal MIUR, su Ateneionline.it. URL consultato il 26 gennaio 2023.
  29. ^ Miur Anagrafe Nazionale Studenti, su anagrafe.miur.it.

Voci correlate

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  • Apprendimento online
  • Formazione a distanza
  • Telematica
  • Università
  Portale Diritto
  Portale Telematica
  Portale Università
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