Uberizzazione è un neologismo che indica la diffusione di un modello di attività economica introdotto dall'azienda Uber e caratterizzato dalla “trasformazione di servizi e prestazioni lavorative continuativi, propri dell’economia tradizionale, in attività svolte soltanto su richiesta del consumatore o cliente”.[1]
Premesse
[modifica | modifica wikitesto]L'uberizzazione è stata resa possibile dallo sviluppo di tecnologie digitali nel corso del XX e XXI secolo. Aziende come Uber, Grab, Lyft e Airbnb permettono che i loro clienti potenziali si pongano direttamente in contatto con i possibili fornitori di un servizio. Il fenomeno dell'uberizzazione si caratterizza per l'eliminazione o eliminazione quasi totale del ruolo dell'intermediario.[2]
Il modello si caratterizza per i seguenti elementi:[3]
- L'uso di una piattaforma digitalizzata che permette transazioni completamente o quasi peer-to-peer;
- Minimizzare la distanza tra il fornitore e il cliente di un servizio;
- L'uso di un sistema di valutazione per la qualità del servizio prestato dal fornitore.
Diffusione
[modifica | modifica wikitesto]Al momento l'uberizzazione ha avuto luogo in un numero limitato ma crescente di aziende. Con l'arrivo di Airbnb, l'industria turistica si è notevolmente modificata, così pure l'offerta di taxi grazie a Uber. In generale il nuovo modello permette di ridurre notevolmente i costi e di offrire servizi più personalizzati ai clienti.
Critiche
[modifica | modifica wikitesto]L'Uberizzazione viene criticata per il suo ruolo nel facilitare il declino delle attività ad alta intensità di manodopera e per la conseguente riduzione di posti di lavoro.[4][5] Si ritiene inoltre che il nuovo modello possa generare precarizzazione, subordinazione e incertezza nel lavoro.[6]. Secondo alcuni critici l'uberizzazione "rappresenta un ritorno a condizioni di impiego degne del 19esimo secolo"[7] Nel caso dei ciclofattorini che consegnano cibo a domicilio viene considerata responsabile del progressivo deterioramento delle condizioni contrattuali dei lavoratori[8]
L'uberizzazione ha anche generato preoccupazioni sulla regolamentazione governativa e sull'imposizione fiscale, nella misura in cui genera controversie riguardo a quanto la piattaforma digitale sia responsabile delle condizioni di lavoro di chi presta il servizio e degli obblighi fiscali che derivano dalle transazioni effettuate.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Treccani.
- ^ (EN) Execs wary ‘disruptive tech’ to heighten biz competition – IBM, su The Manila Times. URL consultato il 14 gennaio 2020.
- ^ (FR) Les artisans face au choc de l’ubérisation, 29 aprile 2016. URL consultato il 14 gennaio 2020.
- ^ (EN) The ‘uberisation’ of the workplace is a new revolution, su EurActiv.com.
- ^ (EN) Tomas Chamorro-Premuzic, The Uberisation of Talent: Can the Job Market Really Be Optimised?, su Forbes, 21 marzo 2014.
- ^ (ES) Natalia Aruguete, Uberización del trabajo | El modelo Rappi, Glovo y Pedidos Ya: postsalario, flexiseguridad y antisindicalización, su PAGINA12. URL consultato il 14 agosto 2020.
- ^ Swissinfo.
- ^ (ES) Valoración de las “Propuestas de la Comisión para mejorar las condiciones laborales de las personas que trabajan a través de plataformas digitales” de la Unión Europea, su ridersxderechos.org, 14 dicembre 2021. URL consultato il 18 gennaio 2022.
- ^ (EN) 'Uberisation' of economies pinching state tax revenues, su Business Insider, 27 settembre 2015. URL consultato il 18 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2018).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- uberizzazione, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- (ES) Nicolás Marrero, Uberizaciòn del trabajo (PDF), su udelar.edu.uy. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- Uberizzazione per i lavoratori è un ritorno all'Ottocento, su swissinfo.ch, 1º maggio 2019. URL consultato il 18 gennaio 2022.