Tvaṣṭṛ (devanagari: त्वष्टृ, IAST: Tvaṣṭṛ, traslitterato anche come Tvashtri, Tvashtar o Tvastar) è il dio vedico degli artigiani e degli architetti. È anche indicato come l'architetto dell'Universo, ovvero colui che presiede alla creazione. Nel Viṣṇupurāṇa è contato tra gli Aditya, le divinità solari figlie di Kaśyapa e Aditi.[1]
È in genere identificato con la divinità successiva chiamata Viśvakarmā.[2]
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]Tvaṣṭṛ, nella sua qualità di artigiano divino, creò molti strumenti, tra cui il fulmine di Indra, l'ascia di Brhaspati e una coppa per cibi e bevande divini. Si dice che sia il creatore di forme e l'artefice degli esseri viventi. È anche considerato un padre universale e un antenato degli umani attraverso sua figlia Saranyū, sposa di Sūrya e madre del primo uomo, Manu.[3][4] La sua sposa è Virochanā, figlia di Prahlada, ed è il padre di Saranyū e Viśvarūpa e in alcune versioni anche di Bṛhaspati e di Indra.[3][5][4] Brandisce un'ascia di metallo, e cavalca un carro trainato da due cavalle.[3]
Nella mitologia Tvaṣṭṛ è spesso in conflitto con Indra. Nel Taittiriya Samhita e nel Brahmana, Viśvarūpa viene ucciso da Indra, e quindi Tvaṣṭṛ non permette a Indra di partecipare al suo sacrificio. Indra, invece, ruba e beve la bevanda sacra soma grazie alla sua forza.[3][5] Per vendicarsi dell'omicidio di suo figlio Viśvarūpa, Tvashtr crea il demone chiamato Vritra. Tuttavia Tvaṣṭṛ fa un errore di pronuncia nel suo incantesimo, il che consente a Indra di sconfiggere Vritra.[6]
Nel Manāva Purana, Tvaṣṭṛ rinasce come figlio di Arjuna, Babruvahana.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ The Vishnu Purana, translated by Horace Hayman Wilson, [1840, at sacred-texts.com], pag. 122
- ^ (EN) Roshen Dalal, The Vedas: An Introduction to Hinduism's Sacred Texts, Penguin UK, 15 aprile 2014, ISBN 978-81-8475-763-7.
- ^ a b c d Arthur Anthony Macdonell, Abstract Gods, in G. Bühler (a cura di), Vedic Mythology, Oxford University Press, 1897, pp. 116–118.
- ^ a b Harvey De Witt Griswold e J. N. Farquhar, The Religion of the Rigveda, Oxford University Press, 1923, p. 276.
- ^ a b Stephanie Jamison, The Rigveda –– Earliest Religious Poetry of India, Oxford University Press, 2015, p. 51, ISBN 978-0190633394.
- ^ S. W. Jamison e M. Witzel, Vedic Hinduism (PDF), su people.fas.harvard.edu, 1992.
Voci correlate
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