Stemma antico della famiglia Trón | |
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Blasonatura | |
Troncato: 1º d'oro a tre gigli di rosso in fascia, sostenuti ciascuno da una base di tre gradini dello stesso; 2º bandato di rosso e d'oro di sei pezzi. |
I Trón, famiglia patrizia veneziana annoverata fra le cosiddette Case Nuove, tra il XV e il XVI secolo diedero alla Repubblica varie personalità politiche di spicco, fra cui il doge Nicolò Tron (Nicolaus Tronus, 1399-1473), eletto all'età di 72 anni dopo un lungo soggiorno a Rodi, in Grecia, e nel Regno di Candia (Creta).
L'illustre casato conta un rilevante numero di soggetti che ricoprirono le primarie dignità dello Stato e le prelature eminenti, e molti furono ambasciatori alle corti estere e savi del Consiglio della Repubblica di Venezia. La famiglia è anche nota con Marco "Truno" a partire dalla metà XII secolo. Ebbe i rami di San Stae (Eustachio), di Candia, di San Benetto.
Le origini della famiglia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia Trón[1] (o Truno), di antica e cospicua nobiltà italiana[2] risalente al V secolo, sostenne fin dagli antichi tempi il tribunato, primeggiando nelle isole realtine.
Le sue origini sono piuttosto discordanti; si ritiene che la dinastia dei Tron sia la stessa dei Tribuno[3][4] e si ipotizza anche la discendenza con i Memmo (o Memmio) della Gens romana dei Memmii (Memmius)[5].
Le origini del nome sono anch'esse controverse, ma potrebbe derivare da Tribuno,[2] che nella Roma antica era il titolo e il grado di alti magistrati con attribuzioni politiche, amministrative e militari, abbreviato in Truno o Trono (dal latino tronus che vuol dire trono), ed infine chiamati Tron per l'accorciamento dei nomi nella lingua veneta.
La dinastia è certamente nota sin dai primi secoli dell'esistenza di Venezia e insediata nell'isola lagunare di Mazzorbo[1] (Magna Urbs), città maggiore prima di Venezia, che fu fondata dagli abitanti di Altino (Altinum) in fuga dall'invasione dei Longobardi (VII secolo) e distrutta nel X secolo dagli Ungari. Mazzorbo era soprattutto un grande centro religioso composto da ben cinque monasteri, dove venivano educati i giovani patrizi e futuri governanti della Serenissima prima della nascita delle università veneziane nel XIII secolo.
Scipione Agnello Malici, negli Annali di Mantova (lib. VI), afferma che la famiglia era venuta da Mantova[2] nelle isole venete, per la irruzione di Attila nel V secolo. Altre informazioni storiche li indicano provenienti da Mazzorbo ma oriundi di Ancona.[1][6]
I Tron nel 966, insieme con altre famiglie, eressero la chiesa dedicata a San Eustachio o San Stae a Venezia[7] e la scomparsa chiesa di San Boldo nel 1088[8], allora intitolata a Sant'Agata e bruciata nell'incendio del 1105. Eressero anche le chiese di San Ubaldo e di San Jacopo di Palude o San Giacomo in Paludo nell'isola veneziana che Orso Badoer, nel 1046, concesse a Giovanni Trono di Mazzorbo per costruirvi un monastero dedicato a San Giacomo Maggiore.
Nella toponomastica veneziana esistono numerosi riferimenti alla casata: nei pressi della Ca' Tron di San Stae esiste una calle, un ramo e un rio Tron; attorno al Palazzo Tron di San Gallo si hanno una calle e un ponte Tron; a San Nicolò dei Mendicoli, infine, esistono una fondamenta e un campiello Tron.[7][9]
Personalità illustri della Serenissima di Venezia
[modifica | modifica wikitesto]- Demetrio Tribuno (Tron)[4] - Nell'819 fu primicerio della chiesa ducale di Venezia e nell'828 il primo primicerio della chiesa di San Marco appena eretta, con le sante reliquie di San Marco provenienti da Alessandria d’Egitto.
- Pietro Tribuno II - Vescovo e figlio del doge Demetrio Tribuno I (Tron). Nell'888 fu proclamato il XVII doge della Serenissima di Venezia. Eresse la città in Rialto, (Venezia) e la fortificò con una lunga muraglia e un castello, che diede il nome al sestiere di Castello, anticamente chiamato Olivolo. Morì nel 912.
- Pietro Tron (X secolo) - Nel 966 eresse la chiesa di San Stae e la chiesa di S. Boldo a Venezia.
- Giovanni Tron (Trono) (XII secolo) - Patrizio veneto, verso il 1146 edificò la chiesa di San Giacomo in Palude a Venezia.
- Nicolò Tron (XV secolo) - Ambasciatore presso il Papa Paolo II, consigliere del doge Cristoforo Moro, procuratore di San Marco, savio del Maggior Consiglio e Podestà di Padova. Dal 1471 al 1473 fu il 67º doge della Serenissima.
- Andrea Tron (XVI secolo) - Procuratore e diplomatico della Serenissima Repubblica di Venezia. Nel 1574 edificò il maestoso Palazzo Tron lungo la Riviera del Brenta, nei pressi di Dolo e Mira, che venne incendiato e distrutto dalle truppe napoleoniche nel 1797.
- Nicolò Tron (1685 - 1771) - Nobile patrizio, politico, imprenditore e agronomo padovano, Cavaliere di San Marco e capitano di Padova, cavaliere dell'Ordine di San Giorgio d’Inghilterra, ambasciatore della Serenissima Repubblica di Venezia presso la corte inglese. Nel 1726 diede vita al Lanificio Tron di Schio.
- Andrea Tron (1712 - 1785) - Figlio di Nicolò. Procuratore di S. Marco e savio del Consiglio, ambasciatore della Serenissima a Vienna, a Parigi, all'Aia e Roma, Cavaliere della Stola d'oro. La sua unione con la nobildonna veneziana Caterina Dolfin (1736-1793) fece molto discutere.
- Chiara Maria Tron - Dogaressa, moglie del doge Paolo Renier, nel 1733.
- Paolina Tron - Dogaressa, moglie del doge Domenico II Contarini, nel 1787.
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Andrea Tron ritratto di Nazario Nazari (1750). National Gallery, Londra.
Palazzi e tenute Tron
[modifica | modifica wikitesto]- Ca' Tron, dei patrizi Tron, oggi è una sede IUAV nel sestiere di Santa Croce a Venezia.
- Palazzo Tron di San Gallo, nel sestiere di San Marco a Venezia.
- Palazzo Tron, lungo la Riviera del Brenta; fu l'imponente Ca' Tron del Seicento dei patrizi Tron. Venne incendiato e distrutto dalle truppe napoleoniche nel 1797.
- Tenuta di Ca' Tron a Roncade e Meolo, era la tenuta del Palazzo Tron; con 1.100 ettari, è la più vasta tenuta a corpo unico del Veneto.
- Forte Tron di Marghera.
- Lanificio Tron di Schio, non più esistente.
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Palazzo Tron a San Beneto
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Ca' Tron a San Stae
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Ponte Tron
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Tron, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ a b c Francesco Schröeder, Repertorio genealogico delle famiglie confermate nobili e dei titolati nobili esistenti nelle Provincie Venete, Venezia, Tipografia di Alvisopoli, 1830, pp. 333-334.
- ^ Francesco Zanotto, Il palazzo ducale di Venezia, Volume 4 - Francesco Zanotto - Google Libri, pp. 333.
- ^ a b Giuseppe Cappelletti, Le chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, Volume 9
- ^ Mèmmio, Gaio (lat. C. Memmius). - Tribuno della plebe nel 111 a. C.| http://www.treccani.it/enciclopedia/gaio-memmio/
- ^ John Temple-Leader, Libro dei nobili veneti ora per la prima volta messo in luce, Firenze, Tipografia delle Murate, 1866, p. 84.
- ^ a b Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane vol. 2, note integrative e revisione a cura di Marina Crivellari Bizio, Franco Filippi, Andrea Perego, Venezia, Filippi Editore, 2009 [1863], ISBN 978-88-6495-063-1.
- ^ Marcello Brusegan, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità delle chiese di Venezia, Newton Compton, 2004, p. 390, ISBN 978-88-541-0030-5.
- ^ Stradario e popolazione - Comune di Venezia - Servizio Statistica e Ricerca Archiviato il 15 aprile 2011 in Internet Archive..
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Trón, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Mario Brunetti, TRON, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937.