In India, nel gennaio del 2008, venne alla luce uno scandalo multimiliardario (in rupie) quando la polizia arrestò parecchie persone per trapianto di rene illegale nella città industriale di Gurgaon,[1] a Sud-Ovest di New Delhi. I reni della maggior parte delle vittime, ovvero i poveri che vivevano nella parte ovest dello stato dell'Uttar Pradesh,[1] erano trapiantati in clienti provenienti da USA, Regno Unito, Canada, Arabia Saudita e Grecia.[2]. L'intervento della polizia fu richiesto dagli abitanti del luogo Moradabad in seguito alla evidenza della vendita illegale di reni.[3] L'uomo accusato dello scandalo, Amit Kumar, venne arrestato in Nepal il 7 febbraio 2008 ed ha negato ogni attività criminosa.[4]
Cronologia degli eventi
[modifica | modifica wikitesto]Il raid della polizia
[modifica | modifica wikitesto]Il 24 gennaio 2008, la polizia di Haryana e Uttar Pradesh fece un'irruzione in un palazzo sede di appartamenti per ospiti, di proprietà di Amit Kumar.[5] Secondo la polizia di Gurgaon, lo scandalo nella clinica locale era in corso da sei o sette anni. I donatori erano attirati con offerte di circa 30.000 rupie per la rimozione del rene.[6] In primo luogo, erano attirati in clinica con il pretesto di opportunità di lavoro. Quindi gli veniva invece chiesto di donare i propri reni per denaro e tutti coloro che resistevano a ciò erano drogati contro la loro volontà ed in seguito operati.[7] La polizia di Haryana, nella cui giurisdizione avvenne lo scandalo, emise mandati di cattura contro Upendra Aggarwal, un medico generale e socio di Amit Kumar per il suo coinvolgimento nello scandalo. Tuttavia, al momento del raid della polizia, Kumar ed altri suoi complici sfuggirono dopo la conoscenza di possibili arresti.[8] Il raid "salvò" cinque persone che furono trasferite al Gurgaon hospital.[5]
Cronologia degli eventi
[modifica | modifica wikitesto]Il 25 gennaio 2008, la polizia ha arrestato una coppia di statunitensi (non residenti indiani) e tre persone di nazionalità greca, due dei quali erano pazienti in attesa di trapianto.[5]
La polizia ha rivelato che il Dr. Amit Kumar ed i suoi complici hanno effettuato 600 trapianti di rene negli ultimi 10 anni.[5][8] È stato ulteriormente rivelato che Kumar, suo fratello Jeevan Kumar, Upendra Aggarwal e Saraj Kumar, un anestesista, erano stati arrestati in precedenza con l'accusa di trapianto illegale di organi umani nel Delhi, Andhra Pradesh and Maharashtra. Essi erano stati rilasciati dopo cauzione.[5] Il 7 gennaio Kumar fu arrestato dalla polizia ma, rilasciato dopo pagamento di una "bustarella" di 2 milioni di rupie (circa 50000 $).[9] Jeevan Kumar fu successivamente arrestato il 17 febbraio 2008 a Delhi.[10] La Indian Medical Association, ha organizzato una sua commissione di tre membri, ed ha inoltre aperto un'indagine presso il Central Bureau of Investigation (CBI),[5] La polizia Haryana ha ulteriormente scoperto due ospedali e 10 laboratori a Greater Noida and Meerut, città vicine a New Delhi per il loro presuntocoinvolgimento nello scandalo.[5]
Nel frattempo, un tribunale di Gurgaon aveva emesso mandati d'arresto per Amit Kumar e suo fratello, Jeevan Rawat Kumar. Con sospetto crescente che Kumar avrebbe lasciato il paese[11],la polizia di Haryana richiese al Central Boreau of India di allertare l'Interpol. Quindi, furono emesse richieste di estradizione Red corner notice per i fratelli Kumar.[12]
Arresto di Amit Kumar
[modifica | modifica wikitesto]Il 7 febbraio 2008 Amit Kumar fu arrestato in una regione periferica del Nepal. Egli si nascondeva in uma località di villeggiatura nella foresta selvatica, a circa 35 miglia dal confine tra India e Nepal. Era in possesso di assegni circolari per 936000 rupie, 145.000 € e 18.900 $ in contanti.[13] Presso il resort egli fece un tentativo infruttuoso di corruzione con la polizia nepalese.[14] Le accuse contro di lui dal Central Boreau of India, furono: 326 (lesioni volontarie gravi da arma), 342 (reclusione), 420 (truffa) and 120B (cospirazione criminale).[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Kidney racket busted in Gurgaon, The Times of India, 25 gennaio 2008. URL consultato il 6 febbraio 2008.
- ^ Sanjeev K. Ahuja, Global kidney racket busted in Gurgaon, Hindustan Times, 25 gennaio 2008. URL consultato il 6 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2008).
- ^ Doctor held for kidney racket, NDTV, 25 gennaio 2008. URL consultato il 6 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2008).
- ^ I have done nothing wrong: Kingpin, su ndtv.com. URL consultato l'8 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2008).
- ^ a b c d e f g Spilling the Beans: How the kidney racket unfolded, in Indo-Asian News Service, CNN-IBN, 8 febbraio 2008. URL consultato il 10 febbraio 2008.
- ^ Kidney racket: Women did con job for Amit Kumar, su timesofindia.indiatimes.com. URL consultato l'8 gennaio 2008.
- ^ Randeep Ramesh, Indian police arrest suspected kidney snatching gang, The Guardian, 25 gennaio 2008. URL consultato il 6 febbraio 2008.
- ^ a b Kidney kingpin has network of overseas touts, Sify, 6 febbraio 2008. URL consultato il 6 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2008).
- ^ Delhi policeman arrested in kidney racket scandal, su in.reuters.com. URL consultato il 23 febbraio 2008.
- ^ India organ doctor associate held, in BBC News, 18 febbraio 2008. URL consultato il 18 febbraio 2008.
- ^ Kidney kingpin had links with Nepal minister, CNN-IBN, 4 febbraio 2008. URL consultato il 10 febbraio 2008.
- ^ Tushar Srivastava, Red Corner notices out for kingpin, brother, Hindustan Times, 1º febbraio 2008. URL consultato il 10 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2008).
- ^ Randeep Ramesh, Doctor arrested over Indian kidney racket, The Guardian, 9 febbraio 2008. URL consultato il 10 febbraio 2008.
- ^ Amit Kumar tried to bribe Nepali cops: report, su ndtv.com. URL consultato il 9 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2008).
- ^ Amit Kumar sent to CBI custody till Feb. 22 in kidney racket, su hindu.com. URL consultato il 10 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2008).