Tora (chiamata anche Tyra, Thora, Tiora o Thiora, a volte con l'attributo "Matiena" o "Matiene") era un'antica città italica fondata dagli Aborigeni che, secondo Dionigi di Alicarnasso, ospitava un oracolo di Marte[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Tora era un centro degli Equi, stanziatisi anticamente nel Cicolano (che da loro prese il nome: infatti il loro territorio sarà chiamato dai Romani Res publica Aequiculanorum) e lungo la valle dell'Aniene, confinanti con diversi popoli italici tra cui i Sabini.
A Tora avvenne nel corso del III secolo il martirio dei santi Anatolia e Audace[2].
Localizzazione
[modifica | modifica wikitesto]Tora, secondo alcuni studiosi poteva sorgere presso il contemporaneo abitato di Sant'Anatolia, frazione di Borgorose nella valle del Salto, in provincia di Rieti. L'elemento per l'individuazione di Tora con Santa Anatolia sarebbe la distanza della città antica da Reate: trecento stadi (secondo lo stesso Dionigi di Alicarnasso), cioè gli stessi che intercorrono tra il borgo e il capoluogo reatino.
Già dall'800 si è creduto di individuare, riconducendoli alla città di Tora, sia un tempio dedicato a Marte, sia il terrazzamento cinto di mura pelasgiche sul quale il picchio (Pico) vaticinava.[senza fonte]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dionigi di Alicarnasso, I, 6
- ^ Benedetto Cignitti, Sant'Audace martire, su santiebeati.it. URL consultato il 24 ottobre 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Felice Martelli, Le antichità de' Sicoli, 1830
- "Bullettino dell'Istituto di Corrispondenza Archeologica", 1831
- "Annali dell'Istituto di Corrispondenza Archeologica", 1832
- Giuseppe Colucci, Gli Equi, 1886
- Enrico Abate, Guida dell'Abruzzo, 1903
- Domenico Lugini, Memorie storiche della regione Equicola, ora Cicolano, 1907
- P.A. Cremonini, Cenni di storia antica - La ricerca di Tora, 1911