I 414s furono un gruppo di hacker statunitensi che, nel 1982 e 1983, penetrarono in diversi sistemi informatici negli Stati Uniti e in Canada, inclusi quelli del Los Alamos National Laboratory, dello Sloan-Kettering Cancer Center e della Security Pacific Bank.[1] Sono ricordati come uno dei primi gruppi di cracker informatici ad aver suscitato l'attenzione dei media.[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il gruppo dei 414s era composto da sei teenager dell'età compresa tra i 16 e i 22 anni. Il nome del gruppo faceva riferimento al prefisso telefonico di Milwaukee, città dalla quale provenivano i suoi membri.
Quando, nel 1983, l'FBI riuscì ad identificarli, i giovani hacker furono accusati di 60 irruzioni illegali in sistemi informatici, condotti tramite personal computer e modem. Tutti i sistemi penetrati usavano i sistemi operativi VMS e RTSE/E della Digital Equipment Corporation. In molti casi i sistemi erano penetrati attraverso password indovinate, poiché molto semplici, o attraverso menu di aiuto dei sistemi stessi.[3] Sebbene molte di queste incursioni fossero innocue e, secondo i perpetratori, motivate dalla sola curiosità e volontà di esplorare,[4][5] i 414s causarono danni economici in almeno un'occasione: la distruzione di dati dai server dello Sloan Kettering Center, il 3 giugno 1983.[6] L'intrusione nel sistema del Los Alamos Laboratory e della Security Pacific Bank causò maggiori preoccupazioni, poiché il primo gestiva armi nucleari e la seconda dimostrava la vulnerabilità del sistema bancario ai furti informatici.[6]
Data la loro giovane età e il fatto che il cracking era fenomeno ancora poco conosciuto e scarsamente regolamentato, i 414s ricevettero condanne lievi: solo due membri furono condannati (per reati telefonici) al pagamento di una multa.[7] Questo ed altri hacks nella prima metà degli anni ottanta ispirarono però la prima legislazione statunitense sui reati informatici. Neal Patrick, uno dei 414s, allora appena diciassettenne, fu convocato dalla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti come esperto, in un'udienza preparatoria alle nuove leggi.[8]
Nei media
[modifica | modifica wikitesto]Neal Patrick apparve sulla copertina di Newsweek nel settembre 1983, sotto il titolo scherzoso "Computer Capers" ("marachelle col computer"). L'articolo di Newsweek è spesso indicato come la prima volta in cui il termine "hacker" apparve sui media mainstream.[9] Patrick era in esso descritto in termini simpatetici, come "giovane, maschio, intelligente, altamente motivato ed energetico". Nell'intervista Patrick affermava che i 414s, come tanti hacker della loro generazione, erano stati influenzati dal film di fantascienza Wargames del 1983.[10]
Un breve documentario intitolato The 414s: The Original Teenage Hackers, diretto da Michael T. Vollman, venne presentato al Sundance Film Festival del 2015 e fu distribuito dalla CNN.[11][12] In esso si trovano interviste ai membri del gruppo dei 414s e riflessioni sulla reazione dei media alle loro imprese.
La serie televisiva di AMC Halt and Catch Fire mostra nel settimo episodio della prima stagione la copertina di Newsweek dove appare Neal Patrick. L'episodio successivo si intitola The 214s, un chiaro riferimento ai 414s.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Susan Brenner, Cybercrime and the law : challenges, issues, and outcomes, Boston, Northeastern University Press, 2012, pp. 18-19, ISBN 1-55553-800-2, OCLC 961556938. URL consultato il 29 aprile 2020.
- ^ (EN) Myriam Dunn Cavelty, Cyber-security and threat politics : US efforts to secure the information age, New York, Routledge, 2007, p. 46, ISBN 978-0-415-42981-8, OCLC 137331503. URL consultato il 29 aprile 2020.
- ^ (EN) James Anderson e Kenneth Goodman, Ethics and information technology : a case-based approach to a health care system in transition, Springer, 2002, p. 104, ISBN 0-387-22488-2, OCLC 559289045. URL consultato il 29 aprile 2020.
- ^ (EN) Youth Advises House on Computer Crime, in The New York Times, 27 settembre 1983. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato il 9 novembre 2016).
- ^ Colin Covert, High-Tech Hijinks Seven Curious Teenagers Wreak Havoc Via Computer, in Detroit Free Press, 28 agosto 1983.
- ^ a b (EN) Philip Elmer-DeWitt, Computers: The 414 Gang Strikes Again, in Times, 29 agosto 1983 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2010).
- ^ (EN) Associated Press, Two who raided computers pleading guilty, in New York Times, 17 marzo 1984. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato il 22 agosto 2018).
- ^ (EN) Computer and Communications Security and Privacy: Hearings Before the Subcommittee on Transportation, Aviation, and Materials of the Committee on Science and Technology, U.S. House of Representatives, Ninety-eighth Congress, First Session, September 26; October 17, 24, 1983, Washington, U.S. Governement Printing Office, 1983.
- ^ (EN) Suzanne Defree, ‘Hacker’ is used by mainstream media, September 5, 1983, su edn.com, 5 settembre 2019. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato il 29 aprile 2020).
- ^ (EN) W. Marbach, Beware: Hackers at play, in Newsweek, 5 settembre 1983.
- ^ (EN) The 414s, su sundance.org. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato il 6 ottobre 2019).
- ^ (EN) The 414s, su The 414s. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato l'8 settembre 2019).
- ^ (EN) ArkhamNative, Halt and Catch Fire: Some Techsplanations and Background for Episode 8, "The 214s", su TV.com. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2019).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) W. Marbach, Beware: Hackers at play, in Newsweek, 5 settembre 1983.
- (EN) James Anderson e Kenneth Goodman, Ethics and information technology : a case-based approach to a health care system in transition, Springer, 2002, p. 104, ISBN 0-387-22488-2, OCLC 559289045. URL consultato il 29 aprile 2020.
- (EN) Myriam Dunn Cavelty, Cyber-security and threat politics : US efforts to secure the information age, New York, Routledge, 2007, p. 46, ISBN 978-0-415-42981-8, OCLC 137331503. URL consultato il 29 aprile 2020.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) The 414s, su The 414s. URL consultato il 29 aprile 2020.