Dati scossa del 16 aprile 2013 nella regione di Sistan e Baluchistan | |
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Localizzazione della scossa del 16 aprile secondo l'USGS | |
Data | 16 aprile 2013 |
Ora | 10:44:20 (UTC) |
Magnitudo momento | 7.8[1] |
Profondità | 82,0 km |
Epicentro | Sistan e Baluchistan, Iran 28°11′N 62°05′E |
Stati colpiti | Iran |
Intensità Mercalli | VIII Mercalli |
Maremoto | no |
Vittime | 35: 1 in Iran e 34 in Pakistan[2] |
Con terremoto dell'Iran del 2013 s'identifica un evento sismico costituito da una serie di scosse localizzate in una vasta area geografica che comprende il territorio meridionale dell'Iran manifestatosi a partire dalla seconda settimana dell'aprile 2013; le regioni colpite maggiormente sono quelle di Bushehr e quella di Sistan e Baluchistan.
Dettagli
[modifica | modifica wikitesto]Tale sciame sismico si è concentrato in due scosse principali, una il 9 aprile di magnitudo MI 6,3 con epicentro nei pressi di Bushehr[3], la seconda il 16 aprile di magnitudo MI 7,8 con epicentro nei pressi di Khash al confine col Pakistan; quest'ultima è stata estremamente energetica[4]. Il numero complessivo dei morti è superiore ai 70, i dati parlano precisamente di 72 morti fra Iran e Pakistan, distribuiti fra la scossa del 9 e quella del 16. Oltre che in Pakistan, pesantemente colpito dal terremoto, le scosse, soprattutto quella del 16 aprile, sono state avvertite distintamente in tutti i paesi confinanti con l'Iran, anche oltre il Golfo Persico come, per esempio negli Emirati Arabi Uniti, ma anche più in oriente come in India.[4] Nonostante la prima delle due scosse si sia manifestata pericolosamente vicina a una centrale nucleare, quest'ultima non ha ricevuto danni; e, salvo nelle aree direttamente interessate, l'attenzione, sia da parte del governo sia da parte della stampa internazionale, si è subito spostata su quella del 16 aprile, decisamente più distruttiva.
Contesto sismico dell'Iran
[modifica | modifica wikitesto]Lo stato mediorientale era già stato colpito, negli ultimi dieci anni, da altri terremoti disastrosi: quello di Hosseinabad del 2010, e quello catastrofico di Bam che ha raso al suolo gran parte della città danneggiando gravemente il patrimonio UNESCO al suo interno, e ha causato circa 30.000 vittime su una popolazione di 90.000.[5] Erano quarant'anni che in Iran non si manifestava una scossa di tale potenza come quella del 2013[6], paragonabile a quella avvenuta nel 1978 con epicentro a Tabas e aveva causato 15.000 morti.[7].
Cause del terremoto
[modifica | modifica wikitesto]Dati scossa del 9 aprile 2013 nei pressi di Bushehr | |
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Localizzazione del sciame sismico del 9 aprile | |
Data | 9 aprile 2013 |
Ora | 16:22 (UTC+4:30) |
Magnitudo momento | 6,3 |
Profondità | 10 km |
Epicentro | Khvormuj 28°28′48″N 51°34′48″E |
Stati colpiti | Iran |
Vittime | 37
feriti : 850 |
L'Iran si trova proprio al confine fra due placche tettoniche molto attive, la placca arabica (sollecitata costantemente da quella africana) e quella euroasiatica; i movimenti di queste due sono inoltre contrastati da quella indiana, che chiude il territorio iraniano in una situazione di elevata sismicità. Lo sciame sismico che ha invaso lo stato mediorientale è quindi stato causato dalla pressione della placca arabica contro quella euroasiatica: il loro punto di separazione, e quindi di attrito, è proprio lo stretto di Hormuz che bagna le coste meridionali dell'Iran, tale scontro crea un fenomeno di subduzione, quindi il terremoto.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) M7.8 - Iran-Pakistan Border Region, USGS
- ^ BBC News "Major earthquake strikes south-east Iran", su bbc.co.uk. URL consultato il 17 aprile 2013.
- ^ corriere.it "Iran, terremoto a Bushehr, su corriere.it. URL consultato il 17 aprile 2013.
- ^ a b ansa.it potente scossa di terremoto in Iran, su ansa.it. URL consultato il 17 aprile 2013.
- ^ repubblica.it dati vittime terremoto di Bam, su repubblica.it. URL consultato il 17 aprile 2013.
- ^ ilmessaggero: articolo sul terremoto, su ilmessaggero.it. URL consultato il 17 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2013).
- ^ tabella dati terremoti, su earthquake.usgs.gov. URL consultato il 17 aprile 2013.
- ^ (EN) La transizione della subduzione tra Makran e la Zagros: recenti progressi nella sua struttura e Attività (PDF), su hal.archives-ouvertes.fr. URL consultato il 17 aprile 2013.(documento .pdf)