Il Palazzetto Venezia (anticamente chiamato Palazzetto di San Marco) è un palazzo di epoca rinascimentale situato in piazza San Marco, nel centro storico di Roma, ma originariamente ubicato in piazza Venezia a ridosso di Palazzo Venezia.
Originariamente edificato nel 1467 come giardino porticato all'interno del Palazzo San Marco (l'odierno Palazzo Venezia) per volere del cardinale Pietro Barbo, il futuro papa Paolo II, fu sottoposto nel corso dei secoli a numerosi rimaneggiamenti che lo resero architettonicamente indipendente. Fu abbattuto nel 1909 e ricostruito con i materiali di risulta, con alcune modifiche, in posizione traslata di alcune decine di metri rispetto a quella originaria, per consentire l'allargamento di piazza Venezia contemporaneamente alla costruzione del Vittoriano.
Nel corso dei secoli, fu adibito agli usi più vari tra cui alloggio privato, sede diplomatica della Repubblica di Venezia, ambasciata dell'Impero austriaco, alloggio dei borsisti dell'Accademia di belle arti di Vienna, residenza per funzionari pubblici e sede di rappresentanza sotto il ventennio fascista e, infine, ala del polo del Museo di Palazzo Venezia del quale, dal 2006, ne ospita il lapidario.