Il tawan karang[1] è il nome di una tradizione autoctona dell’isola di Bali in Indonesia, per cui si permetteva ai regni di impossessarsi di ogni bene od oggetto di un naufragio e il saccheggio di qualunque relitto presente nei loro mari. Tale diritto era comune a tutti i popoli dell'Oceano Indiano meridionale.
Etimologia del nome
[modifica | modifica wikitesto]Tawan karang è un termine della lingua balinese che significa diritto di raccolta del corallo[2], per cui le navi affondate e/o arenate venivano paragonate alle barriere coralline presenti nei fondali intorno all’isola.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il tawan karang, anche hak tawan karang, era la tradizionale legge balinese che dava ai regni di Bali il diritto di rivendicare le navi (ed il loro contenuto) che si arenavano o affondavano nei mari o sulla costa del loro territorio. Essa era una tradizione antichissima, in vigore nell’Oceano Indiano sin dal IX o X secolo.[3]
Il tawan karang aveva un regolamento preciso per cui il bottino veniva diviso in parti uguali tra il regno, sulla quale spiaggia si fosse avuto il ritrovamento, e all’intera comunità balinese.[4]
A fine XIX secolo[5], questa pratica venne in profonda collisione con gli interessi espansionistici olandesi. La compagnia olandese delle Indie orientali ebbe grandi perdite nei mari balinesi, dando vita a continui conflitti. Dal 1846, impero coloniale olandese[6] cercò di forzare l’isola ad abolirne uso, che rimase attiva in diversi regni balinese fino al 1906.
Religione
[modifica | modifica wikitesto]I balinesi consideravano il tawan karang il dono del dio del mare Baruna[7].
Galleria d'immagini
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Nave olandese in un porto balinesi.
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Navi olandesi nei mari balinesi, fino '800.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (BA) Muhammed Rahyu Zami, TAWAN KARANG DALAM PERPOLITIKAN KOLONIAL BELANDA DENGAN RAJA-RAJA BALI BERDASARKAN SURAT-SURAT KONTRAK ABAD KE-19, in KOMPAS.com. URL consultato il 29 novembre 2020.
- ^ (EN) C. Clyde Barber, Dictionary of Balinese - English, Aberdeen University Library, Occasional Publications No. 2, 1979.
- ^ (EN) Anthony Reid, The Last Stand of Asian Autonomies: Responses to Modernity in the Diverse States of Southeast Asia and Korea, 1750–1900, in Palgrave Macmillan, 1997.
- ^ (EN) Guermonprez, J. F., Dual sovereignty in nineteenth‐century Bali, in History and Anthropology, 1989.
- ^ (EN) Creese, H., New Kingdoms, Old Concerns: Balinese Identities in the Eighteenth and Nineteenth Centuries, in Mitchigan University, USA, 1997.
- ^ (EN) Sartono Kartodi, The National History of Indonesia, volume IV, 1975.
- ^ (EN) Margaret J. Wiener, "Visible and Invisible Realms: Power, Magic, and Colonial Conquest in Bali", in University of Chicago Press, 1995.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Brigitta Hauser-Schäublin, Lyndel V. Prott, "Cultural Property and Contested Ownership: The trafficking of artefacts and the quest for restitution", Routledge, 260 pagine, 2016.
- (EN) Vickers, A., "Bali Tempo Doeloe", Komunitas Bambu. 2012.
- (EN) Willard A. Hanna, "Bali Chronicles: Fascinating People and Events in Balinese History", Tuttle Publishing, 288 pagine, 2012.
- (EN) Ricklefs, M. C. Sejarah Indonesia Modern 1200-2008", Serambi. 2009.
- (BA) Vlekke, H. M. B., "Nusantara Sejarah Indonesia", Kepustakaan Populer Gramedia, 2008.
- (EN) Willard A. Hanna, Adrian Vickers, "Bali Chronicles: A Lively Account of the Island's History from Early Times to the 1970's", Periplus Editions (HK) Limited, 256 pagine, 2004.
- (EN) Margaret J. Wiener, "Visible and Invisible Realms: Power, Magic, and Colonial Conquest in Bali", University of Chicago Press, 445 pagine, 1995.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) SUICIDE OR SERVITUDE? HERE'S WHEN THEY CHOSE SUICIDE IN BALI, su ozy.com. URL consultato il 6 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2021).