Le Suore di Santa Maria di Namur (in francese Sœurs de Sainte-Marie de Namur) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome le sigla S.S.M.N.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La congregazione deriva da quella delle suore di San Lupo, fondata l'11 novembre 1819 da Nicholas-Joseph Minsart, parroco di Saint-Loup a Namur.[2]
Minsart, ex monaco cistercense, fu aiutato da un gruppo di giovani donne guidato da Rosalie Nizet, cofondatrice dell'istituto: le regole della nuova famiglia religiosa furono approvate da Jean-Arnold Barret, vescovo di Namur, il 21 settembre 1834 e, in questa occasione, la congregazione assunse il titolo di Santa Maria di Namur.[2]
La prima filiale all'estero fu aperta nel 1863 a Lockport, in diocesi di Buffalo: seguirono fondazioni in Canada (1885), Inghilterra (1896), Repubblica Democratica del Congo (1923), Ruanda (1959), Camerun (1965), Brasile (1976) e Repubblica Dominicana (1986).[2]
L'istituto ricevette il pontificio decreto di lode il 7 marzo 1908 e le sue costituzioni furono approvate definitivamente dalla Santa Sede il 30 novembre 1924.[2]
Attività e diffusione
[modifica | modifica wikitesto]Le suore si dedicano all'istruzione e all'educazione cristiana della gioventù.[2]
Sono presenti in Europa (Belgio, Regno Unito), in Africa (Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Tanzania) e nelle Americhe (Brasile, Canada, Repubblica Dominicana, Stati Uniti d'America);[3] la sede generalizia è a Namur.[1]
Alla fine del 2008 la congregazione contava 417 suore in 67 case.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN, ES, FR, PT) Il sito web ufficiale delle Suore di Santa Maria di Namur, su ssmn-e.com.