Le Suore della divina volontà (in latino Congregatio Sororum a Divina Voluntate) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla S.D.V.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La congregazione venne fondata da Gaetana Sterni (1827-1889): giovane vedova, entrò come postulante tra le suore canossiane di Bassano del Grappa, ma dovette lasciare il convento pochi mesi dopo per prendersi cura dei fratelli più giovani rimasti orfani.[2] Nel 1853 la Sterni iniziò a prestare servizio presso la casa di ricovero di Bassano, destinata ai mendicanti e ai senzatetto. Nel 1860, su consiglio del suo confessore Bartolo Simonetti, fece privatamente la sua consacrazione a Dio e nel 1865 si unirono a lei due donne che iniziarono a condurre vita comune presso il ricovero: il 20 agosto 1865 le religiose emisero la loro professione dei voti, dando formalmente inizio alla congregazione (detta inizialmente delle Figlie della divina volontà).[2]
L'istituto venne canonicamente eretto in congregazione di diritto diocesano dal vescovo di Vicenza Giovanni Antonio Farina il 19 maggio 1875; il 10 luglio 1934 ricevette il pontificio decreto di lode e le sue costituzioni vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede il 12 gennaio 1942.[2] Apparteneva alla congregazione anche Elisa Mezzana (1860-1942), suora col nome di Giuseppina, che fu attiva con don Eugenio Fassicomo nel supporto ai giovani derelitti di Genova.[3][4] La fondatrice è stata beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 2001.[5]
Attività e diffusione
[modifica | modifica wikitesto]Lo scopo delle Suore della divina volontà è la promozione dell'uomo in situazione di bisogno: le religiose sono disposte a svolgere qualsiasi lavoro, in base alle necessità delle comunità in mezzo al quale svolgono il loro apostolato.[2] Sono presenti in Europa (Albania, Germania, Italia), in America (Brasile, Colombia, Ecuador), in Africa (Camerun, Benin):[6] la sede generalizia è a Bassano del Grappa.[1] Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 311 religiose in 54 case.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Ann. Pont. 2007, p. 1567.
- ^ a b c d DIP, vol. III (1976), coll. 739-740, voce a cura di G. Rocca.
- ^ Elisa Giuseppina Mezzana, su basilicadellevigne.it, 8 ottobre 2018 (archiviato il 19 gennaio 2020).
- ^ Francesco Pittaluga, Breve storia della Basilica delle Vigne dalle origini fino ai giorni nostri (PDF), su acompagna.org, p. 9. URL consultato il 19 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2019).
- ^ Tabella riassuntiva delle beatificazioni avvenute nel corso del pontificato di Giovanni Paolo II, su vatican.va. URL consultato il 6-7-2009.
- ^ I paesi in cui sono presenti le nostre comunità [collegamento interrotto], su suoredivinavolonta.it. URL consultato il 6-7-2009.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario pontificio per l'anno 2007, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2007. ISBN 978-88-209-7908-9.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (10 voll.), Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il sito web ufficiale delle Suore della divina volontà, su suoredivinavolonta.it.