Stefano Pintucci (Roma, 14 luglio 1959 – Kenya, 28 dicembre 2007) è stato un oculista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Franco Pintucci, ex primario dell'Ospedale oftalmico di Roma[1], Stefano Pintucci si laureò a 24 anni in medicina e chirurgia presso l'università La Sapienza e, in seguito, si specializzò nel campo oftalmologico. Partecipò in veste di relatore a svariati congressi internazionali riguardo ai progressi raggiunti nel campo della presbiopia e scrisse circa 150 articoli scientifici.
Pintucci è noto per aver messo a punto e brevettato una speciale cornea artificiale — che ha preso il suo nome — utilizzata nei trapianti di tale organo, capace di restituire la vista a persone affette da cecità totale[2].
Insieme al Dott. Stefano Curzi, chirurgo vascolare, furono i primi ad trovare un trattamento efficace per la Occlusione della vena centrale della retina mediante l'utilizzo delle eparine a basso peso molecolare.[3]
Morì il 28 dicembre 2007, a 48 anni, per arresto cardiaco durante una vacanza in Kenya[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Massimo Lugli, Oculista aggredito in casa, in la Repubblica, 16 ottobre 1999. URL consultato il 22 ottobre 2013.
- ^ Ravenna, cieca da trent'anni torna a vedere dopo un intervento, in la Repubblica, 19 maggio 2005. URL consultato il 22 ottobre 2013.
- ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnSalute/2000/03/15/Medicina/TROMBOSI-RETINICA-ITALIANI-SCOPRONO-PRIMA-TERAPIA-EFFICACE_110100.php
- ^ Sanità: è morto l'oftalmologo Stefano Pintucci, in la Repubblica, 30 dicembre 2007. URL consultato il 22 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2013).