Citello del Tauro | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Rodentia |
Sottordine | Sciuromorpha |
Famiglia | Sciuridae |
Sottofamiglia | Xerinae |
Tribù | Marmotini |
Genere | Spermophilus |
Specie | S. taurensis |
Nomenclatura binomiale | |
Spermophilus taurensis Gündüz, Jaarola, Tez, Yeniyurt, Polly e Searle, 2007 |
Il citello del Tauro (Spermophilus taurensis Gündüz, Jaarola, Tez, Yeniyurt, Polly e Searle, 2007) è uno sciuride appartenente al genere dei citelli (Spermophilus). È endemico delle montagne del Tauro, in Turchia.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il citello del Tauro raggiunge una lunghezza testa-tronco di circa 20 centimetri e un peso di circa 200 grammi; la coda è lunga circa 6,1 centimetri ed è quindi, come in tutti i citelli, significativamente più corta del resto del corpo. Il dorso è di colore giallo paglierino di aspetto leggermente brizzolato a causa di una serie di macchie nere e marroni con una leggera sfumatura rossastra. Il mento e le guance sono color sabbia, così come delle piccole macchie dietro le orecchie. I piedi sono di colore sabbia chiaro, il ventre va dal bianco al grigio. La coda è relativamente larga; la parte superiore è dello stesso colore del dorso, mentre quella inferiore va dal giallo paglierino al rossiccio. Termina con una macchia nera ben evidente.[2]
3 | 2 | 0 | 1 | 1 | 0 | 2 | 3 |
3 | 1 | 0 | 1 | 1 | 0 | 1 | 3 |
Totale: 22 |
Come tutte le specie del suo genere, ha un unico incisivo a scalpello per emimascella, seguito da uno spazio privo di denti (diastema). Seguono due premolari e tre molari. Al contrario, sulla mascella inferiore vi è un solo premolare per lato. Complessivamente vi sono 22 denti.[3]
Oltre al citello del Tauro, in Turchia vivono anche il citello dell'Asia Minore (Spermophilus xanthoprymnus) e il citello comune (S. citellus), sebbene quest'ultimo sia limitato alla parte europea del paese, a ovest del Bosforo. S. taurensis, al contrario, è diffuso nella parte orientale dei monti del Tauro, per cui il suo areale si sovrappone solo nella parte settentrionale a quello del citello dell'Asia Minore, dove entrambe le specie sono parapatriche. Il citello dell'Asia Minore differisce dalle altre due specie per alcune caratteristiche del cranio e per il fatto di avere una coda leggermente più corta. Pertanto, una determinazione affidabile della specie è possibile solo attraverso misurazioni comparative del cranio o analisi genetiche[4]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Il citello del Tauro è endemico delle montagne del Tauro, in Turchia, dove si incontra al di sopra dei 1000 metri.[1][2]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Riguardo alle abitudini del citello del Tauro abbiamo a disposizione solo poche informazioni, anche se fino a pochi anni fa veniva assegnato al conosciutissimo citello dell'Asia Minore. È una specie diurna e vive nelle regioni montuose.[2]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Il citello del Tauro viene classificato come specie indipendente all'interno del genere Spermophilus, attualmente costituito da 15 specie[2] a seguito di una revisione tassonomica.[5] La prima descrizione scientifica è stata effettuata nel 2007 da un team di studiosi guidati dallo zoologo turco İslam Gündüz.[6] Questi hanno riconosciuto che si trattava di una specie distinta dal citello dell'Asia Minore sulla base di caratteristiche biomolecolari e morfometriche e ne hanno pubblicato la prima descrizione.[6]
Oltre alla forma nominale, non ne vengono riconosciute sottospecie.[2]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Il citello del Tauro viene classificato dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) come «specie a rischio minimo» (Least Concern).[1] Nonostante occupi un areale molto piccolo, di appena 17255 km²,[2] non sono note potenziali minacce alla sua sopravvivenza e non si ipotizza un rapido declino della popolazione.[1] Tuttavia, questi animali non godono di alcuna protezione e sono considerati localmente come una specie nociva.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) Yigit, N. 2017, Spermophilus taurensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b c d e f g Richard W. Thorington Jr., John L. Koprowski e Michael A. Steele, Squirrels of the World, Baltimora (MD), Johns Hopkins University Press, 2012, p. 313, ISBN 978-1-4214-0469-1.
- ^ Robert S. Hoffmann e Andrew T. Smith, Spermophilus, in Andrew T. Smith e Yan Xie (a cura di), A Guide to the Mammals of China, Princeton (NJ), Princeton University Press, 2008, p. 193, ISBN 978-0-691-09984-2.
- ^ Mutlu Kart Gür e Hakan Gür, Spermophilus xanthoprymnus (Rodentia: Sciuridae), in Mammalian Species, vol. 42, n. 892, 2010, pp. 183-194, DOI:10.1644/864.1.
- ^ Kristofer M. Helgen, F. Russell Cole, Lauren E. Helgen e Don E. Wilson, Generic Revision in the holarctic ground squirrels genus Spermophilus, in Journal of Mammalogy, vol. 2, n. 90, 2009, pp. 270-305, DOI:10.1644/07-MAMM-A-309.1.
- ^ a b İ. Gündüz, M. Jaarola, C. Tez, C. Yeniyurt, P. D. Polly e J. B. Searle, Multigenic and morphometric differentiation of ground squirrels (Spermophilus, Sciuridae, Rodentia) in Turkey, with a description of a new species, in Mol. Phylogenet. Evol., vol. 43, 2007, pp. 916-935.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Richard W. Thorington Jr., John L. Koprowski e Michael A. Steele, Squirrels of the World, Baltimora (MD), Johns Hopkins University Press, 2012, p. 313, ISBN 978-1-4214-0469-1.