Spedaletto di Sant'Eligio dei Maniscalchi | |
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Insegna dello spedaletto | |
Stato | ITA |
Località | Firenze |
Indirizzo | via San Gallo 61 |
Fondazione | 1370
1506 (nuova sede) |
Lo spedaletto di Sant'Eligio dei Maniscalchi, detto anche di San Lò, era un'antica istituzione assistenziale di Firenze, situata in via San Gallo 61, per la cura e la mutua assistenza dei confratelli della Compagnia di Sant'Eligio dei Manescalchi.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sant'Eligio di Noyon, detto a Firenze "sant'Elò" o "san Lò" (dal francese Eloi) era il protettore dell'Arte dei Fabbri e delle professioni degli orefifici, maniscalchi e calderai, che erano organizzate in apposite confraternite dal carattere "professionale".
I fabbri e i maniscalchi fondarono nel 1370 un piccolo ospedale per i propri confratelli infortunati o troppo anziani per lavorare, in un terreno del monastero di Santa Lucia in via San Gallo, spostato nel 1506 un po' più a sud sull'altro lato della strada, vicino all'imbocco di via delle Ruote. Dotato di indulgenza da Eugenio IV per chi ne visitasse l'oratorio, dava ricovero anche ai pellegrini di passaggio, fino a un massimo di tre giorni.
Nel 1542, con molti altri ospedali e ospedaletti fiorentini, fu posta sotto la pertinenza dei Capitani del Bigallo. Nel 1750 fu soppresso, con effetto dal 25 gennaio 1751, e i locali furono messi all'incanto e riacquistati dalla Compagnia dei Manioscalci, che tuttavia fu soppressa nel 1785. Vennero allora ridotti a civile abitazione. Resta in via san Gallo 61 una rappresentazione di Sant'Eligio col Miracolo della zampa di cavallo riattaccata; la figura di Sant'Eligio resta anche in una casa che la Compagnia dava a pigione in via delle Ruote 6.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luciano Artusi e Antonio Patruno, Gli antichi ospedali di Firenze, Firenze, Semper, 2000, pp. 67-72.