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L'interno del palazzo è decorato con dipinti, affreschi e sculture di noti artisti sloveni, come [[Franc Mihelič|France Mihelič]], [[Maksim Sedej]], [[Boris Kalin|Boris]] e [[Zdenko Kalin]] e [[Karel Putrih]]. |
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Versione delle 11:45, 6 ott 2021
Il castello di Brdo[1][2][3] (in sloveno grad Brdo pri Kranju; in tedesco Egg bei Krainburg; in sloveno grad Brdo) è una tenuta con palazzo nella regione slovena dell'Alta Carniola, a ovest del borgo di Predoslje, nel comune di Kranj, a nord-ovest di Lubiana. È la principale sede di incontri diplomatici e di altri eventi patrocinati dal governo sloveno.
Nome
Brdo è stato attestato in fonti scritte come Eck nel 1430, Egkh nel 1490 ed Ekh nel 1499[4].
Storia
Il palazzo fu edificato nel 1510 dal nobile carniolano Jurij Egkh, amministratore generale delle proprietà private degli Asburgo nel Ducato di Carniola. Costruito originariamente in stile rinascimentale, fu in seguito più volte ristrutturato. Nel XVIII secolo fu acquistato da Michelangelo Zois, padre del mecenate e naturalista illuminista carniolano Sigmund Zois. Nel XIX secolo passò di mano più volte e fu completamente rinnovato all'interno. Nei primi decenni del XX secolo cadde in rovina, finché nel 1935 fu rilevato dal principe Paolo di Jugoslavia. Questi trasformò Brdo da dimora di campagna eclettica e biedermeier in una raffinata residenza reale estiva. Tra il 1935 e il 1941 vi soggiornarono diversi illustri ospiti, tra cui Edoardo VIII.
Sorta nel 1945 la Jugoslavia socialista, il palazzo fu confiscato all'ex casa regnante e divenne residenza estiva di Tito. Brdo e Vila Bled, presso il vicino lago omonimo, erano le due ex residenze reali in cui soleva trascorrere lunghi periodi tra primavera e estate. Fu proprio durante un soggiorno a Brdo nella primavera del 1980 che Tito soffrì la crisi che lo condusse alla morte.
La tenuta divenne di proprietà della Repubblica Socialista di Slovenia e fu poi ereditata dal governo della Slovenia indipendente. In quanto sede tradizionale di incontri nazionali e internazionali, ospitò nel 1990 una conferenza tra i leader delle sei repubbliche jugoslave, nel vano tentativo di impedire lo scioglimento della federazione.
Il 16 giugno 2001 ospitò il primo incontro ufficiale tra George W. Bush e Vladimir Putin. Durante la presidenza slovena dell'UE nella prima metà del 2008 fu sede di vari vertici internazionali. Anche nella seconda metà del 2021, durante la seconda presidenza slovena, ha ospitato riunioni internazionali, incluso un pranzo informale del Consiglio europeo e il vertice UE-Balcani Occidentali 5 e 6 ottobre.
L'interno del palazzo è decorato con dipinti, affreschi e sculture di noti artisti sloveni, come France Mihelič, Maksim Sedej, Boris e Zdenko Kalin e Karel Putrih.
Contenzioso sulla proprietà
La proprietà del castello è contesa. I discendenti del principe Paul hanno sostenuto che la confisca era illegale e che la proprietà doveva essere restituita loro. Il reclamo è stato respinto da un tribunale di grado inferiore nel 2011 e il ricorso è stato respinto da un tribunale di grado superiore nell'aprile 2012. I ricorrenti tentano ancora di far ribaltare la sentenza dalla Corte Suprema della Slovenia[5].
Note
- ^ Public Papers of the Presidents of the United States, Washington, DC, United States Government Printing Office, 2012, p. 926.
- ^ Leopoldina Plut-Pregelj, Gregor Kranjc e Žarko Lazarević, Historical Dictionary of Slovenia, 3ª ed., Lanham, MD, Rowman & Littlefield, 2018, p. 297.
- ^ Steve Fallon, Slovenia, Hawthorn, Australia, Lonely Planet Publications, 1998, p. 129.
- ^ Slovenska historična topografija, https://topografija.zrc-sazu.si/ . URL consultato il 4 aprile 2021.
- ^ Aleksandar II nema pravo na Brdo kod Kranja. Retrieved 29-01-2013.
Bibliografia
- Gregor Moder et al., Brdo pri Kranju (Ljubljana: Zavod za varstvo kulturne dediščine Slovenije, 2004).
- Ivan Stopar, Gradovi na Slovenskem (Ljubljana: Cankarjeva založba, 1991).
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Castello di Brdo
Collegamenti esterni
- (SL) Sito ufficiale, su brdo.si.
- (EN) Sito ufficiale