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Verso la fine degli anni 1960 e l'inizio degli anni 1970, i primi commercianti [[maghreb]]ini erano dispersi ad Avenue Van Horne nel distretto di Côte-des-Neiges per soddisfare la domanda e le esigenze degli studenti provenienti dal Maghreb sulla avenue du Parc nel quartiere di Rosemont e nel quartiere di Saint-Michel. Poiché questa classe di commercianti era molto mobile, quelli di Côte-des-Neigiens si trasferirono a Mile End e quindi su Rue Jean-Talon nel distretto di Saint-Michel.<ref>{{Cita|Manaï e Lomomba|pp. 86-87}}.</ref> Quest'area di Saint-Michel era ai tempi un'estensione della [[Petite Italie]].<ref name="Med">{{Cita news|lingua=fr|autore=Katia Gagnon|titolo=Médiateur urbain: le fragile équilibre du Petit Maghreb|editore=La Presse|url=https://www.lapresse.ca/actualites/grand-montreal/201302/15/01-4621991-mediateur-urbain-le-fragile-equilibre-du-petit-maghreb.php|data=15 febbraio 2013}}</ref> |
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[[File:Fête Québec Canada Algérie 2012.jpg|thumb|left|Evento organizzato dalla comunità locale per celebrare il cinquantesimo anniversario dell'indipendenza dell'[[Algeria]].]] |
[[File:Fête Québec Canada Algérie 2012.jpg|thumb|left|Evento organizzato dalla comunità locale per celebrare il cinquantesimo anniversario dell'indipendenza dell'[[Algeria]].]] |
Versione delle 21:26, 10 feb 2021
Quartier Petit Maghreb de Montréal | |
---|---|
Stato | Canada |
Provincia | Québec |
Divisione censuaria | Montréal |
Città | Montréal |
Quartiere | Villeray–Saint-Michel–Parc-Extension |
Petit Maghreb è il nome attribuito a un quartiere situato nell'arrondissement di Villeray-Saint-Michel-Parc-Extension a Montréal, incentrato sulla Rue Jean-Talon tra Boulevard Saint-Michel a ovest e Boulevard Pie-IX a est, per via della notevole concentrazione di esercizi commerciali gestiti da membri della locale comunità maghrebina.[1]
Storia
Verso la fine degli anni 1960 e l'inizio degli anni 1970, i primi commercianti maghrebini erano dispersi ad Avenue Van Horne nel distretto di Côte-des-Neiges per soddisfare la domanda e le esigenze degli studenti provenienti dal Maghreb sulla avenue du Parc nel quartiere di Rosemont e nel quartiere di Saint-Michel. Poiché questa classe di commercianti era molto mobile, quelli di Côte-des-Neigiens si trasferirono a Mile End e quindi su Rue Jean-Talon nel distretto di Saint-Michel.[2] Quest'area di Saint-Michel era ai tempi un'estensione della Petite Italie.[3]
Negli anni 1990, condizioni vantaggiose nel mercato immobiliare e l'incremento dell'immigrazione dal Maghreb portarono a un aumento delle attività commerciali tra la comunità. In contemporanea, molti esercizi commerciali italiani e portoghesi nella zona cominciarono a chiudere o a trasferirsi. Tuttavia, questo spazio urbano conservava ancora il suo carattere italiano. Nel 1997 fu fondato il primo caffè tunisino, Cocktail Arabes, seguito da una macelleria e da un Call Shop.[4]
Dal 1998 al 2004, sulla Rue Jean-Talon ci fu un fenomeno di rapido sviluppo delle attività commerciali nel quartiere. Questo periodo fu accompagnato da una diversificazione dei negozi locali per soddisfare la clientela maghrebina.[5]
Tra il 2005 e il 2010, l'immigrazione dal Maghreb era mediamente più istruita e più variegata. Il quartiere diventò un punto di riferimento per la vita sociale della comunità maghrebina a Montréal. Tra i caffè tunisini sorti in questi anni si citano Café Carthage sulla Rue Bélanger e Café Sidi Bou Saïd sulla Rue Jean-Talon. Furono inaugurate inoltre numerose istituzioni comunitarie.[5]
Nel novembre del 2005, in una trasmissione del programma radiofonico Taxi Maghreb, in seguito alle richieste dei commercianti maghrebini, Anie Samson, candidata al consiglio comunale, si impegnò a far riconoscere il distretto in modo paragonabile a Petite Italie o a Chinatown.[6] Nel 2009, il quartiere fu riconosciuto dalla Città di Montréal, che sovvenzionò l'Association du Petit Maghreb per riqualificare lo spazio urbano.[7][8] Peti Maghreb fu il primo quartiere in America settentrionale ad essere espressamente riconosciuto come maghrebino.[9]
Nel 2010, la nazionale di calcio algerina si è qualificata per la Coppa del Mondo per la prima volta in ventotto anni. Per l'occasione si era qualificata anche la nazionale marocchina. Per questi motivi e grazie all'attenzione dei media, quasi 7.000 persone si sono riversate nel quartiere. Da allora, Petit Maghreb è diventato il punto di riferimento territoriale per qualsiasi evento sportivo che coinvolga la nazionale marocchina o algerina.[10]
Cultura
Tra i principali tipi di attività commerciale diffuse a Petit Maghreb si contano numerose macellerie halal, pasticcerie, caffè, panetterie e negozi alimentari.[1]
Pur essendo il quartiere solitamente frequentato da immigrati anziani di prima generazione, grazie ai numerosi eventi sportivi e culturali il quartiere è ringiovanito. In occasione di questi eventi, infatti, numerosi giovani maghrebini di seconda generazione che sono cresciuti in Québec, affollano i negozi e i caffè del quartiere per assistere alle partite di calcio e per festeggiare per le strade.[11]
Saint-Jean Baptiste e il Souk sono eventi che attraggono numerosi membri della comunità maghrebina e non da tutta Montréal. Questi eventi da soli sono stati in grado di attirare folle tra le 7.000 e le 10.000 persone.[12]
Note
- ^ a b Manaï.
- ^ Manaï e Lomomba, pp. 86-87.
- ^ (FR) Katia Gagnon, Médiateur urbain: le fragile équilibre du Petit Maghreb, La Presse, 15 febbraio 2013.
- ^ Manaï e Lomomba, p. 88.
- ^ a b Manaï e Lomomba, pp. 89-90.
- ^ Manaï e Lomomba, pp. 92-93.
- ^ (FR) Le Petit Maghreb à Montréal: un tronçon à saveur maghrébine, su Journal Métro, 2009.
- ^ (FR) Anne-Marie Provost, Petit Maghreb: le développement souhaité ne s’est pas réalisé, Le Journal de Montréal, 12 marzo 2015.
- ^ (FR) Le Matin - 1er quartier maghrébin en Amérique du Nord, su Le Matin.
- ^ Manaï e Lomomba, pp. 110-111.
- ^ Manaï e Lomomba, pp. 109-111.
- ^ Manaï e Lomomba, p. 111.
Bibliografia
- (FR) Bochra Manaï e Jules Emongo Lomomba, Il était une fois… le Petit Maghreb de Montréal, in Les Maghrébins de Montréal, Pluralismes, Montreal, Les Presses de l'Université de Montréal, 2018, ISBN 978-2-7606-3874-7.
- (FR) Bochra Manaï, Le Petit Maghreb: Mise en scène de l’ethnicité maghrébine à Montréal, in Vivre Ensemble, vol. 22, n. 75, Vivre Ensemble, 2014.
- (FR) Marion Lejeune, Les nouvelles dynamiques de territorialisation du fait ethnique à Montréal: le cas du Petit Maghreb (PDF), Montreal, novembre 2012.
- (FR) Rachida Azdouz, Les Québécois d’origine maghrébine, entre bricolage, affirmation et reconstruction identitaire, Histoire d’immigrations au Québec, Presses de l’Université de Québec, 2014, pp. 233-250.
Collegamenti esterni
- (FR) Annick Brabant, Le Petit Maghreb, un projet ambitieux, su ville.montreal.qc.ca, Mémoires d’immigrations, Montréal africain, de l’Afrique subsaharienne au Maghreb, 2 giugno 2017.
Altri progetti
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