Susa atlantica | |
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Susa atlantica nel delta del Saloum | |
Stato di conservazione | |
Critico[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Cetacea |
Famiglia | Delfinidae |
Genere | Sousa |
Specie | S. teuszii |
Nomenclatura binomiale | |
Sousa teuszii (Kükenthal, 1892) | |
Areale | |
La susa atlantica (Sousa teuszii (Kükenthal, 1892)), nota anche come delfino del Camerun, è un cetaceo della famiglia dei Delfinidi (Delphinidae) originario delle aree costiere dell'Africa occidentale.[2]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La susa atlantica è una delle quattro specie di delfini del genere Sousa. In passato la validità di questa specie è stata messa in discussione, ma le recenti analisi genetiche e morfologiche hanno fornito prove convincenti del fatto che essa sia valida e separata dalle altre suse degli oceani Indiano e Pacifico. Per maggiori dettagli vedere la «Tassonomia del genere Sousa».
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'aspetto fisico delle suse atlantiche è simile a quello delle suse indopacifiche. Misurano tra gli 1,8 e i 2,8 metri di lunghezza e pesano tra i 250 e i 285 kg. Hanno un corpo robusto, pinne larghe con punte arrotondate, un rostro ben definito più corto di quello delle altre suse e una piccola pinna dorsale falciforme poggiata su una caratteristica gobba dorsale ben sviluppata. La colorazione è generalmente grigio ardesia sul dorso e sui fianchi e sfuma in un grigio più chiaro sul ventre. Il rostro e la pinna dorsale tendono a schiarirsi con l'età. Il numero dei denti è inferiore rispetto ad altre specie di susa (27-32 nell'arcata superiore e 31-39 nell'arcata inferiore).[3]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questi delfini vivono lungo la costa occidentale dell'Africa: il loro areale si estende dal Sahara Occidentale a nord all'Angola a sud. Si dice che siano particolarmente comuni al largo della costa della Mauritania. Si possono incontrare anche in fiumi come il Niger, sebbene di solito rimangano all'interno dell'estuario e raramente si spostino nell'entroterra. Non si spingono mai in mare aperto, rimanendo sempre entro una distanza di 1–2 km dalla costa, probabilmente per evitare predatori come le orche.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è generalmente timida, non cavalca le onde di prua e raramente si esibisce in evoluzioni aeree. I gruppi di solito variano da 1 a 8 animali, ma sono stati osservati gruppi composti anche da 20-40 esemplari. In Angola alcuni individui sembrano mostrare un'alta fedeltà al loro areale locale e forti modelli di associazione. Gli animali tendono a nutrirsi in piccole baie, in acque riparate dietro le barriere coralline e in aree al largo della foce dei fiumi in secca, mentre gli spostamenti avvengono principalmente lungo le coste esposte.[4]
I gruppi si foraggiano generalmente in prossimità della riva in acque poco profonde e spesso all'interno della zona della risacca. Sembra che si nutrano principalmente di pesci di allevamento costiero come il cefalo.[4]
Non sono stati condotti studi sul ciclo vitale. Sulla base di una specie imparentata, la Sousa plumbea, si sospetta che i maschi siano più grandi delle femmine.[4]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]In Mauritania viene segnalata una relazione speciale tra le suse atlantiche e i pescatori. Lì è severamente vietato cacciare questi animali e i pescatori colpiscono la superficie dell'acqua con dei bastoni, facendo sì che i delfini spingano i pesci di cui si nutrono verso la riva, dove sono state già poste in precedenza le reti: le popolazioni di pesci sono così numerose che ce n'è abbastanza anche per i delfini.
Anche in altre regioni la specie non viene cacciata spesso, ma essa è minacciata da altri fattori, in particolare dal pericolo di rimanere impigliata nelle rete da pesca e di annegare; altre minacce sono costituite dall'inquinamento dei mari e dalla riconversione di tratti di costa dove le foreste di mangrovie vengono disboscate a vantaggio di campi o insediamenti. Quel che è certo è che le popolazioni sono in diminuzione o addirittura scomparse, soprattutto nelle regioni costiere densamente popolate. Il numero di esemplari si aggira intorno alle 3000 unità e la specie è pertanto considerata «in pericolo critico» (Critically Endangered).[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Collins, T., Braulik, G.T. & Perrin, W. 2017, Sousa teuszii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Sousa teuszii, su Mammal Diversity.
- ^ Hadoram Shirihai e Brett Jarrett, Balene, delfini e foche, Roma, Ricca editore, 2014, pp. 161-165, ISBN 978-88-6694-018-0.
- ^ a b c Annalisa Berta (a cura di), Whales, Dolphins & Porpoises: A Natural History and Species Guide, University of Chicago Press, 2015.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sousa teuszii
- Wikispecies contiene informazioni su Sousa teuszii
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Atlantic humpback dolphin, su uk.whales.org.