La sindrome di Parigi (francese: syndrome de Paris, giapponese: Pari shōkōgun, パリ症候群) è una patologia psicosomatica rara[1] che affligge in modo particolare i turisti giapponesi in visita alla capitale francese.
Dalle ricerche degli psichiatri dell'Hôtel-Dieu risulterebbe che i turisti affetti da questa sindrome, opposta nelle cause ma simile nei sintomi alla sindrome di Stendhal, sperimentano un disagio e delusione derivanti dalla differenza fra la visione idealizzata della capitale francese che avevano maturato in patria e l'effettiva visione di cui prendono atto durante il soggiorno nella città.
Sintomatologia
[modifica | modifica wikitesto]Questa sindrome è stata analizzata per la prima volta nella rubrica di psicologia Nervure nel 2004. Dei numerosissimi turisti – tra i 700.000[2] e il milione[3] – che visitano la Ville Lumière, di cui una buona parte – dai 20.000[4][5] ai 25.000[6] – sono giapponesi, alcuni provano un simile disagio: l'incidenza statistica oscilla fra i 20[7] e i 24 soggetti ogni anno.[8] L'articolo Les Japonais en voyage pathologique à Paris: un modèle original de prise en charge transculturelle indica che fra il 1988 e il 2004 vi sono stati 63 pazienti: di questi, 34 erano donne e 29 uomini, tutti di età compresa fra i 20 e i 65 anni.[1]
La suscettibilità dei turisti nipponici alla sindrome è probabilmente dovuta all'immagine che Parigi ha in Giappone, dove si nutrono delle aspettative esageratamente alte sulla capitale francese. I soggetti che soffrono della sindrome, prevalentemente viaggiatori molto interessati all'aspetto artistico del loro itinerario e già familiari a questi disturbi, soffrono di diversi sintomi, fra cui un profondo senso di delusione, allucinazioni, deliri di persecuzione, derealizzazione, depersonalizzazione, ansia e in taluni casi anche manifestazioni psicosomatiche fra cui stordimento, tachicardia e sudorazione eccessiva; in tal senso, la sindrome di Parigi presenta una sintomatologia simile ad altre patologie, fra le quali la sindrome di Stendhal e quella di Gerusalemme.[9]
L'ambasciata giapponese a Parigi ha istituito una linea telefonica, operativa 24 ore su 24, per fornire sostegno psicologico a tutti i turisti giapponesi che vivono questo disagio.[9]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La sindrome venne riconosciuta per la prima volta nel 1986 dal professore Hiroaki Ota, medico giapponese espatriato in Francia[2][3][10]; più tardi, anche Youcef Mahmoudia, eminente psichiatra dell'Hôtel-Dieu di Parigi, riscontrò il disturbo, descrivendolo come «una manifestazione di psicopatologia dovuta al viaggio, piuttosto che a una sindrome del viaggiatore».[11] Mahmoudia suppose che l'eccitazione che il soggetto sperimentava visitando Parigi facesse accelerare il battito cardiaco, provocando in questo modo allucinazioni uditive e fenomeni illusionali, già riscontrati in una sindrome analoga, quella di Stendhal (individuata e analizzata dalla psichiatra fiorentina Graziella Magherini, nel 1977).[12]
Interpretazione
[modifica | modifica wikitesto]Vari sembrano essere i motivi per cui i pazienti sperimentano questa sindrome; di seguito vengono riportati quelli individuati dalla rivista francese Nervure.[1]
- Barriera linguistica
- Pochi turisti giapponesi parlano francese e viceversa; le differenze fra queste due lingue pongono gravi ostacoli alla comunicazione, aumentando così la confusione del soggetto.
- Differenze culturali
- Oltre alle differenze linguistiche, ancora più significative risultano essere quelle culturali: i francesi, infatti, godono di un temperamento più informale, in netta contrapposizione con la più rigida cultura giapponese; questa discrepanza contribuisce alla manifestazione della sindrome.
- Idealizzazione di Parigi
- La sindrome è dovuta anche al divario osservato fra la visione idealizzata nutrita in patria della capitale francese e l'effettiva realtà di Parigi.
- Sfinimento
- La fatica che comporta l'organizzazione di un viaggio intercontinentale, che spesso non è di piacere ma di affari, unita alle conseguenze del jet lag aumenta la destabilizzazione psicologica del viaggiatore giapponese.
- Contraddizioni
- La capitale francese viene spesso dipinta come una terra idilliaca, patria della bellezza e dell'amore. La realtà, tuttavia, è spesso un'altra: infatti Parigi è anche una metropoli costosa, pericolosa, rumorosa e con banlieue spesso degradate.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Viala; Ota; Vacheron: Martin: Caroli.
- ^ a b (DE) Hans-Hermann Nikolei, Japaner am Ziel ihrer Träume krank, su n-tv.de, n-tv, 30 agosto 2009. URL consultato il 2 luglio 2012.
- ^ a b (EN) Caroline Wyatt, 'Paris Syndrome' strikes Japanese, su news.bbc.co.uk, BBC News, 20 dicembre 2006. URL consultato il 2 luglio 2012.
- ^ Thomas Crampton, French Are 'Foreign' in Opéra District: A Japanese Haven In Central Paris, The New York Times, 20 febbraio 1995. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ Everett Kennedy Brown, Hitachi's friendly face [collegamento interrotto], su japantimes.co.jp, 27 marzo 2003. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ (EN) Paris for the Japanese, su Understandfrance.org. URL consultato il 16 ottobre 2015.
- ^ (EN) Angelique Chrisafis, Paris syndrome hits Japanese, su guardian.co.uk, The Guardian, 25 ottobre 2006. URL consultato il 2 luglio 2012.
- ^ (DE) Martin Trauth, Paris macht Japaner krank, su tagesspiegel.de, Der Tagesspiegel, 16 settembre 2009-09-16. URL consultato il 2 luglio 2012.
- ^ a b Dottor Bertuletti, La sindrome di Parigi, su ctrlmagazine.it, CTRL, 13 agosto 2015. URL consultato l'11 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2016).
- ^ Befu; Guichard-Anguis, p. 40.
- ^ (FR) Youcef Mahmoudia, Voyager rend-il fou ?, su aphp.fr (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2011).
- ^ Magherini.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Philippe Adam, Le Syndrome de Paris, Inventar / Invention, 2005, ISBN 978-2-915453-73-7.
- A. Viala; H. Ota; M.N. Vacheron: P. Martin: F. Caroli, Les japonais en voyage pathologique à Paris: un modèle original de prise en charge transculturelle, in Nervure de journal Psychiatrie, n. 5, 2004, pp. 31-34.
- (JA) Hiroaki Ota, パリ症候群 (Pari shôkôgun), gennaio 1991, ISBN 978-4-89559-233-8.
- Graziella Magherini, La sindrome di Stendhal, Ponte alle Grazie, 1995, ISBN 88-7928-308-1.
- Harumi Befu; Sylvie Guichard-Anguis, Globalizing Japan: Ethnography of the Japanese Presence in Asia, Europe and America, Routledge, 2001.