Lo shādūf (in arabo شادوف?; plurale shawādīf, شواديف) è uno strumento semplice e ingegnoso adottato a partire dal II millennio a.C. dalle popolazioni egiziane per pescare dei tipi di pesci e per prendere acqua da fiumi e laghi e alimentare canali a un livello più alto o innaffiare campi coltivati (palmeti, viti, orti).[senza fonte] Secondo alcune fonti, lo shaduf era già raffigurato in rilievi accadici del 2500 a.C.[1]
L'attrezzo è composto da due pali, uniti in alto da un'asse su cui poggia una lunga pertica. Ai due estremi della pertica vi sono un peso (un masso) e un secchio. Un uomo da solo, manovrando la pertica, può raccogliere e sollevare circa 3000 litri d'acqua al giorno. Quando i dislivelli da risalire sono sensibili, gli shawadif vengono messi in fila in serie lungo il declivio.[senza fonte]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "Ingegneria meccanica nel Vicino oriente medievale", di Donald R.Hill, pubbl. su "Le Scienze (Scientific American)", num.275, luglio 1991, pag.92-98
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) shaduf, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.