Serra d'Ivrea | |
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Veduta aerea | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Coordinate | 45°29′20.04″N 7°56′51.36″E |
Mappa di localizzazione | |
La Serra morenica di Ivrea (o più semplicemente Serra d'Ivrea) è un rilievo morenico di origine glaciale risalente al periodo quaternario; appartiene al vasto complesso dell'Anfiteatro morenico di Ivrea.
Si estende dal territorio di Andrate (in provincia di Torino) fino alle porte di Cavaglià (in provincia di Biella), Alice Castello e Borgo d'Ale (in provincia di Vercelli) ed è la più grande formazione del genere esistente in Europa.[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La Serra si è formata durante il pleistocene (fase glaciale che viene suddivisa dalla letteratura tradizionale (ripresa in Francani, 1997) in Mindel, Riss e Würm). Testimonianze di questi eventi glaciali sono ben evidenti nel Canavese sotto forma di depositi glaciali e fluvio-glaciali.
La lingua glaciale e il relativo cordone morenico che maggiormente si spinse verso sud fu quello mindeliano. In particolare ci si riferisce all'anfiteatro morenico di Ivrea, che si sviluppa a nordest dell'area interessata dalla formazione, dove sono ben evidenti le varie pulsazioni glaciali che hanno prodotto imponenti accumuli morenici e appunto tra questi si segnala la Serra di Ivrea (morena laterale sinistra del ghiacciaio della Valle d'Aosta) che ha il suo omologo nei rilievi di Bairo ed Agliè, di forma meno regolare.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La Serra ha origine sulle pendici meridionali della Colma di Mombarone (2.371 m) e si dirige con percorso quasi rettilineo verso sud-est per circa 20 km[2] fino a sfrangiarsi nelle alture che circondano il Lago di Viverone.
Dal punto di vista geomorfologico è costituita da una serie di creste sub-parallele la più alta delle quali raggiunge un dislivello massimo di 600 metri rispetto alla pianura interna all'anfiteatro morenico nella zona di Andrate. Questo dislivello si riduce gradualmente verso est fino a toccare i 250 metri circa nei pressi di Zimone.[3] La cresta principale si situa al confine tra la Provincia di Torino e quella di Biella; tra i cordoni morenici che la fiancheggiano in territorio Biellese scorrono alcuni corsi d'acqua i più rilevanti dei quali sono i torrenti Olobbia e Viona, entrambi tributari dell'Elvo.[4]
Dal punto di vista geologico è costituita dall'insieme di cordoni morenici depositati alla sinistra orografica del fiume Dora Baltea, a partire dalle pendici del Mombarone fino a Cavaglia; alla destra della Dora c'è una morena che dal Monte San Gregorio si estende fino a Montalenghe, tagliata dal torrente Chiusella. Le due formazioni moreniche sono unite dai rilievi formati dal materiale depositato dal fronte del ghiacciaio Balteo o della Valle d'Aosta a formare un ipotetico anfiteatro.
Si narra che un tempo l'anfiteatro morenico racchiudesse un grande lago che defluiva nei pressi di Cavaglià, dove c'è un avvallamento denominato Dora Vecchia, successivamente, ai tempi del dominio romano, l'acqua sarebbe stata fatta defluire a Mazzè lasciando due laghi residui, il lago di Viverone e il lago di Candia.[senza fonte] La zona ai piedi della Serra è ricca di laghi di origine glaciale: i principali sono il lago di Viverone, quello di Bertignano e il gruppo dei cinque laghi, il più vasto dei quali è il Sirio; qualche piccolo specchio d'acqua si trova anche tra i cordoni morenici della Serra, come lo Stagno di Prè.
Tutela naturalistica
[modifica | modifica wikitesto]Buona parte della Serra morenica è inclusa in un sito di interesse comunitario denominato Serra di Ivrea (cod.IT1110057)[5] della Regione Piemonte, designato inoltre come Zona Speciale di Conservazione.[6] La zona della Serra costituisce inoltre un Geosito.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Piccoli grandi viaggi: la via Francigena all'ombra della Serra d'Ivrea, articolo di Andrea Scavini su Piemonte Parchi num.77 del febbraio 1998 (on-line su www.parks.it, consultato nel novembre 2010)
- ^ Corrado Duregon, Carta Geologica dell'Anfiteatro Morenico della Serra, Borgaro, ATL 3 Canavese e Valli di Lanzo, 2006, ISBN non esistente.
- ^ AA.VV., Aggiornamento e adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - Assetto geologico e geomorfologico, Torino, Provincia di Torino, 2009, ISBN non esistente.
- ^ Carta dei sentieri della Provincia di Biella 1:25.00 - Biellese sud-occidentale, Provincia di Biella, 2004
- ^ Schede rete NATURA2000 (PDF), in Piano territoriale di coordinamento provinciale. URL consultato il 2 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2020).
- ^ Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, DECRETO 26 maggio 2017 - Designazione di 9 zone speciali di conservazione (ZSC) della regione biogeografica alpina, di 13 (ZSC) della regione biogeografica continentale e di una (ZSC) della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Piemonte, in Gazzetta Ufficiale - serie generale, n. 135, Repubblica Italiana, 13 giugno 2017. URL consultato il 2021-04-026.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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