Saturday morning cartoons o Cartoni del sabato mattina è un termine colloquiale che indica la trasmissione di cartoni animati nella fascia oraria del sabato mattina, dagli anni '60 ai '90, nelle maggiori reti statunitensi. Questa fascia televisiva viene anche denominata: "radio illustrata" (illustrated radio, termine coniato da Chuck Jones[1]), perché questo tipo di disegni animati faceva assai maggiore affidamento sulla bravura dei doppiatori, sulle musiche e sugli effetti sonori, piuttosto che sulla qualità di disegni e animazione.
Questo genere nacque quando si perfezionarono le tecniche di animazione limitata, che permisero di produrre cartoni animati molto economici ed economicamente competitivi, rispetto ai telefilm con attori veri.
Le case di produzione Filmation e Hanna-Barbera dominarono a lungo questa fascia oraria con le loro serie animate [2].
Declino e scomparsa
[modifica | modifica wikitesto]Questa fascia oraria entrò in declino verso gli anni '80[3], per una serie di ragioni, fra cui:
- nascita delle prime reti in syndication; le quali trasmettevano programmi dalla maggiore libertà artistica, non essendo commissionate da dei network, fuori dagli schemi abituali e che, in forza delle maggiori possibilità economiche, avevano un palinsesto animato più recente e di migliore qualità (G.I. Joe, Transformers, He-Man e i dominatori dell'universo). Anche l'iniziare della diffusione di anime come Robotech ha contribuito[4].
- il decollo del mercato dell'home video, l'offerta del quale era composta prevalentemente da lungometraggi animati di grande qualità, come i classici Disney; che non poteva che incoraggiare sfavorevoli confronti con i cartoni in animazione limitata[5].
- affermazione delle reti via cavo[6][7], come Nickelodeon e Cartoon Network; queste ultime, trasmettendo cartoni per tutta la settimana, svalutarono definitivamente la fascia oraria del sabato mattina[8][9][10].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Stephen Thompson, Chuck Jones, su The A.V. Club, 8 aprile 1998. URL consultato il 30 luglio 2022.
- ^ (EN) David Perlmutter, America Toons In: A History of Television Animation, McFarland, 2014, ISBN 978-0-7864-7650-3. URL consultato il 30 luglio 2022.
- ^ (EN) Jo Holz, Kids' TV Grows Up: The Path from Howdy Doody to SpongeBob, Jefferson, McFarland, 2017, pp. 73-171, ISBN 978-1-4766-6874-1.
- ^ (EN) Gina O'Melia, Japanese Influence on American Children's Television: Transforming Saturday Morning, Springer, 2019, ISBN 978-3-030-17416-3.
- ^ (EN) Gail Sullivan, Saturday morning cartoons are no more, su The Washington Post, 30 settembre 2014. URL consultato il 30 luglio 2022.
- ^ (EN) Lawrie Mifflin, Pied Piper Of Cable Beguiles Rivals' Children, su The New York Times, 29 ottobre 1996. URL consultato il 30 luglio 2022.
- ^ (EN) Nancy Carlsson-Paige e Diane E. Levin, Mutant Ninja Turtles, Profits, and Children, su The Christian Science Monitor, 30 aprile 1990. URL consultato il 30 luglio 2022.
- ^ (EN) Nick Retains Saturday Crown, in Broadcasting & Cable, 18 giugno 2001. URL consultato il 30 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2013).
- ^ (EN) Fox Ends Saturday-Morning Cartoons, in The New York Times, 24 novembre 2008. URL consultato il 30 luglio 2022.
- ^ (EN) Kid skeds tread on joint strategy, in Variety, 29 settembre 2002. URL consultato il 30 luglio 2022.