Sante Carollo | ||||||||||
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Nazionalità | Italia | |||||||||
Ciclismo | ||||||||||
Specialità | Strada | |||||||||
Termine carriera | 1951 | |||||||||
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Squadre di club | ||||||||||
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Sante Carolo[1], meglio noto come Sante Carollo (Montecchio Precalcino, 8 febbraio 1924 – Thiene, 9 gennaio 2004) è stato un ciclista su strada italiano. Professionista dal 1949 al 1951, fu maglia nera al Giro d'Italia.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Originario di Montecchio Precalcino, era abitualmente muratore di professione. Iscritto alla categoria Indipendenti, nella stagione 1949 gareggiò alla Milano-Sanremo e al Giro del Lazio a tappe.[2] In maggio venne chiamato all'ultimo momento dalla squadra Wilier Triestina per sostituire Fiorenzo Magni, colpito da influenza, alla partenza del Giro d'Italia 1949.[1] Curiosamente, ma non sorprendentemente[3], venne registrato con un nome storpiato, Sante Carollo, con cui è maggiormente noto.[1] Non essendo particolarmente avvezzo alle lunghe gare ciclistiche, accumulò in breve tempo pesanti ritardi negli ordini d'arrivo; già alla prima tappa tagliò il traguardo per ultimo, staccato di più di un'ora dal primo, Mario Fazio, andando a vestire la maglia nera, contrassegno dell'ultimo in classifica.[1]
Inaspettatamente fu quello l'inizio della sua notorietà poiché Luigi Malabrocca, vincitore della maglia nera per due anni consecutivi, nel 1946 e 1947, intraprese una vera e propria battaglia contro di lui per impossessarsi ancora una volta della maglia, che oltre al significato meramente numerico dava diritto a premi in natura;[1] questo, naturalmente, stando sempre ben attento in ogni tappa a non concludere fuori tempo massimo, pena l'esclusione dalla corsa.[1] Malabrocca, dopo una lunga serie di nascondigli, forature e perdite di tempo varie (nella tappa di Bolzano, si narra, si nascose in un silo, mentre a Genova si nascose in un fosso) non era però ancora riuscito a strappare la maglia al muratore vicentino. Nel corso dell'ultima tappa, da Torino a Monza, tentò quindi l'ultimo assalto alla maglia: approfittando di una foratura entrò in un'osteria, mangiò, bevve, incontrò tifosi, per poi riprendere la bicicletta e tagliare il traguardo con due ore e venti di ritardo – quanto bastava per dargli la certezza della "vittoria" – da Carollo, rimasto nella pancia del gruppo.[4] La giuria, però, stanca della sceneggiata, era già andata via e gli aveva assegnato lo stesso tempo del gruppo. Malabrocca concluse così sessantaquattresimo a poco meno di otto ore da Fausto Coppi, Carollo invece fu sessantacinquesimo a quasi dieci ore, aggiudicandosi la maglia nera coi relativi premi.[1] Durante quel Giro il programma radiofonico Giringiro dedicò a Carollo anche un verso di una canzone: «E vicino alle stelle passa Carolo mangiando frittelle».[5]
Quella del Giro del 1949 in maglia Wilier restò per il vicentino un'avventura sostanzialmente isolata. Dopo il Giro del Lazio/Corosport corso ancora con Wilier, in sostituzione di Egidio Feruglio,[6] nei mesi finali del 1949 partecipò come indipendente tra gli altri al Giro dei Tre Mari[7], alla Coppa Bernocchi[8] e al Giro di Lombardia. Tornò poi al mestiere originario di muratore, lavorando anche in Svizzera con il padre.
È morto nel gennaio 2004.[5]
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Altri successi
[modifica | modifica wikitesto]Piazzamenti
[modifica | modifica wikitesto]Grandi Giri
[modifica | modifica wikitesto]- 1949: 65º
Classiche monumento
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Beppe Conti, 100 storie del Giro, Torino, Graphot Editrice, 2008, pp. 58-59, ISBN 88-89509-67-8.
- ^ Il Giro del Lazio scrive oggi il primo capitolo, in Corriere dello Sport, 21 aprile 1949. URL consultato il 7 giugno 2020.
- ^ Sulla Schio-Pasubio Carollo si impone e Modena si rivela, su vasco.modena.ovh. URL consultato il 31 maggio 2021.
- ^ Marco Pastonesi, Addio a maglia nera Malabrocca, in La Gazzetta dello Sport, 02 ottobre 2006. URL consultato il 7 giugno 2010.
- ^ a b Addio a Sante Carolo, vinse arrivando ultimo (PDF), in L'Unità, 12 gennaio 2004. URL consultato il 7 giugno 2020.
- ^ Splendida incertezza per equivalenza di forze nella terza prova del campionayto ciclistico, in Corriere dello Sport, 19 giugno 1949. URL consultato il 7 giugno 2020.
- ^ L'ordine di arrivo, in Corriere dello Sport, 22 settembre 1949. URL consultato il 7 giugno 2020.
- ^ La Coppa Bernocchi ultima di campionato, in Corriere dello Sport, 9 ottobre 1949. URL consultato il 7 giugno 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Benito Mazzi, Coppi, Bartali, Carollo e Malabrocca. Le avventure della Maglia Nera, Ediciclo Editore, 2005, ISBN 978-88-88829-17-3.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sante Carollo, su procyclingstats.com.
- Sante Carollo, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- Sante Carollo, su cyclebase.nl, CycleBase.
- (FR) Sante Carollo, su memoire-du-cyclisme.eu.