Santa Isabel | |
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Descrizione generale | |
Tipo | vascello a due ponti |
Proprietà | Armada Española |
Cantiere | Reales Astilleros de Guarnizo[1] |
Varo | 7 settembre 1716 |
Completamento | 1717 |
Destino finale | catturata dagli inglesi il 12 agosto 1718, fu distrutta nel 1731. |
Caratteristiche generali | |
Propulsione | Vela |
Equipaggio | 450[2] |
Armamento | |
Artiglieria | Totale: 60 cannoni |
dati tratti da Spanish Fourth Rate ship of the line 'Santa Isabel' (1716)[3] | |
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Il Santa Isabel fu un vascello di linea spagnolo da 60 cannoni che prestò servizio nell'Armada Española tra il 1717 e il 1718.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La costruzione del vascello da 60 cannoni Santa Isabel fu iniziata a Guarnizo nel 1716, sui piani costruttivi elaborati dal tenente generale e ingegnere navale José Antonio de Gaztañeta y de Iturribalzaga, e fu completata a Pasajes sotto la direzione di Felipe e Simón de Zelarain.[1] All'inizio del 1717 il Santa Isabela salpò da Pasajes, insieme al vascello San Felipe, per raggiungere Cadice.[4] Il 26 maggio 1717 ne assunse il comando il capitano di vascello Gabriel Pérez de Alderete, primo marchese di Casinas.[4] Alla fine del luglio successivo salpò in forza alla squadra navale del Marchese di Mari destinata a scortare le truppe destinate all'invasione della Sardegna.[4] All'inizio del 1718 trasportò a Cadice dieci dei primi guardiamarina destinati alla locale Real Compañía.[4] Nel maggio successivo salpò da Cadice agli ordini del capitano Andrés Reggio y Brachiforte per unirsi a Barcellona alla squadra navale del tenente generale José Antonio de Gaztañeta y de Iturribalzaga destinata alla campagna di Sicilia.[4]
Su ordine di de Gaztañeta y de Iturribalzaga il Santa Isabela si recò a Malta per portare ordini al jefe de escuadra Baltasar Velez Ladrón de Guevara y de Vinuesa, che alzava la sua insegna sul vascello San Luis, di ricongiungersi con il resto della flotta.[4]
Nel corso della battaglia di Capo Passero il Santa Isabel fu gravemente danneggiato e poteva manovrare a stento, e durante la notte cercò di allontanarsi, inseguito da tre navi britanniche.[5] Il 12 agosto, dopo quattro ore di combattimento, fu catturato dal vascello inglese Dorsetshire, nave di bandiera del contrammiraglio George Delaval.[6] La Royal Navy non lo immise in servizio, mettendolo in posizione di riserva.[3] In seguito al Trattato di Siviglia del 1729, gli inglesi si offrirono di restituire il Santa Isabel alla Spagna, ma si scoprì che il legname dello scafo era marcito stando all'ormeggio a Minorca, e la nave fu invece distrutta nel 1731.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (ES) Gervasio de Artiñano y Galdácano, La arquitectura naval española: (en madera) bosquejo de sus condiciones y rasgos de su evolución, Madrid, Editata en Madrid par el Autor, 1920.
- (ES) Nicolás de Jesús Belando, Historia civil de España, sucesos de la guerra y tratados de paz. Tomo IV, Madrid, Imprenta de Manuel Fernández, 1740.
- (ES) Cesáreo Fernández Duro, Armada Española desde la unión de los reinos de Castilla y de Aragon. Tomo 6, Madrid, Est. Tipográfico “Sucesores de Rivadeneyra”, 1900.
- (ES) Rif Winfield, John Tredrea, Enrique García-Torralba Pérez e Manuel Blasco Felip, Spanish Warships in the Age of Sail, 1700–1860: Design, Construction Careers and Fates, Barnsley, Seaforth, 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (ES) Navío Santa Ysabel, su Todo a babor. URL consultato il 17 ottobre 2020.
- (EN) Santa Isabel (1716), su Todoavante. URL consultato il 17 ottobre 2023.
- (EN) Spanish Fourth Rate ship of the line 'Santa Isabel' (1716), su Threedecks. URL consultato il 17 ottobre 2023.
- (EN) Real Astillero de Guarnizo, su Rusadiryelmar. URL consultato il 17 ottobre 2023.