Sabrisho bar Masihi (Baghdad, ... – Baghdad, 20 maggio 1256) è stato un vescovo cristiano orientale siro, metropolita di Karka d'Beth Slokh e patriarca della Chiesa d'Oriente dal 1226 al 1256.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Sabrisho bar Masihi era originario di Baghdad[1] e apparteneva ad una importante famiglia di medici nestoriani, membri della corte del califfo.[2] Entrò nella vita monastica e fu nominato, in epoca incerta, metropolita di Karka d'Beth Slokh (l'odierna Kirkuk) nel Beth Garmai.[1]
Alla morte di Sabrisho IV bar Qayyoma, i vescovi della Chiesa d'Oriente elessero all'unanimità il metropolita del Beth Garmai, con l'approvazione del califfo al-Zahir. Sabrisho V fu consacrato e intronizzato come nuovo patriarca nella chiesa di Kohe a Al-Mada'in[1] il 26 aprile 1226.[3]
Visse all'epoca degli ultimi tre califfi abbasidi di Baghdad, e grazie all'influenza della sua famiglia a corte, governò la Chiesa d'Oriente in un'epoca di relativa calma per i cristiani del califfato.[2]
Durante il suo patriarcato, papa Innocenzo IV (1243-1254) inviò un gruppo di missionari domenicani per incontrare il patriarca. In quest'occasione, Sabrisho V fornì nel 1247 una dichiarazione di fede come prova della compatibilità della sua teologia con quella della Chiesa latina. Non si conosce l'esito di quest'incontro.[4][5]
Sabrisho V morì il 20 maggio 1256,[6] dopo 30 anni di patriarcato, e fu sepolto nel quartiere di Karkh nella chiesa dei Santi Sergio e Bacco[7] o in quella di Santa Maria (nota come chiesa di al-Uqba o anche di al-Atiqa), dove già si trovavano le tombe dei suoi due predecessori immediati.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (LA) Maris Amri et Slibae. De patriarchis nestorianorum commentaria, Pars altera - Amri et Slibae textus versio latina, p. 67.
- ^ a b (FR) Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides, p. 267.
- ^ (LA) Barebreo, Chronicon ecclesiasticum, ed. Abeloos and Lamy, vol. II, p. 372, nota 3.
- ^ (EN) Jérôme Labourt, Chaldean Christians, Catholic Encyclopedia, vol. 3, New York.
- ^ (EN) F. Kristian Girling, The Chaldean Catholic Church: A study in modern history, ecclesiology and church-state relations (2003-2013), Department of Theology, Heythrop College, University of London, PhD Theology, 2015, p. 20.
- ^ (FR) Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides, p. 271.
- ^ (FR) Michel Allard, Les Chrétiens à Bagdad, Arabica, 1962, p. 379.
- ^ (EN) David Wilmshurst, The Ecclesiastical Organisation of the Church of the East, 1318-1913, Peeters Publishers, Lovanio, 2000, p. 183.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo II, coll. 1147-1148 (n. LXXVI)
- (AR, LA) Maris Amri et Slibae. De patriarchis nestorianorum commentaria, Ex codicibus vaticanis edidit ac latine reddidit Henricus Gismondi S.J., Pars altera - Amri et Slibae textus versio latina, Romae, 1897, pp. 67-69
- (FR) Jean-Maurice Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides surtout à Bagdad, 749-1258, Louvain, 1980, pp. 267-272