SN 2007bi | |
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Galassia ospite | Anon J131920+0855[1] |
Tipo di supernova | tipo Icpec[2] |
Costellazione | Vergine |
Distanza dal Sole | 1,75 miliardi di anni luce[1] |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 13h 19m 20,19s[2] |
Declinazione | 8° 55′ 44,3″[2] |
Lat. galattica | +70,6427°[2] |
Long. galattica | 3241496°[2] |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 18,3 |
Magnitudine di picco | −21,3 (assoluta)[3] |
SN 2007bi è stata una supernova di tipo Ic[2] estremamente energetica osservata nel 2007 nell'ambito del progetto Nearby Supernova Factory presso il Lawrence Berkeley National Laboratory[3]. La stella progenitrice doveva avere una massa di 200 M☉ al momento della sua formazione e al momento dell'esplosione doveva avere sviluppato un nucleo di circa 100 M☉[3]. L'esplosione ha eiettato più di 22 M☉ di silicio e di altri elementi pesanti, fra cui circa 7 M☉ di nichel radioattivo, il cui decadimento ha illuminato i gas in espansione per mesi dopo l'esplosione[3]. Il picco di luminosità è stato raggiunto dopo 70 giorni quando la supernova aveva magnitudine −21,3[3]. L'energia cinetica liberata è stata circa 1053erg, comparabile a quella che viene liberata dai lampi gamma, il che pone SN 2007bi fra le supernovae più energetiche conosciute[3]. Queste caratteristiche hanno portato a pensare che si sia trattato del primo esempio osservato di una supernova a instabilità di coppia[3].
Tuttavia è stato proposto un modello alternativo che spiegherebbe le caratteristiche osservate mediante il classico modello delle supernovae a collasso del nucleo[4][5]. In questo modello alternativo la stella progenitrice ha una massa iniziale di circa 100 M☉. Mediante un intenso vento stellare avrebbe perso molta massa e avrebbe espulso nella fase finale della sua esistenza i gusci esterni di idrogeno ed elio, diventando una Stella di Wolf-Rayet di classe WO, avente una massa di 43 M☉[4], costituite soprattutto da carbonio e ossigeno. Il collasso di questa stella, secondo alcuni modelli, porterebbe alla produzione di 6 M☉ di nickel e quindi alla luminosità osservata[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b The Cosmic Wave Surfer and the Hubble Omniverse in Phi, su The General Science Journal. URL consultato il 4 luglio 2014.
- ^ a b c d e f SN 2007bi, su SIMBAD, Centre de données astronomiques de Strasbourg. URL consultato il 4 luglio 2014.
- ^ a b c d e f g A. Gal-Yam et al., Supernova 2007bi as a pair-instability explosion, in Nature, vol. 462, n. 7273, 2009, pp. 624-627, DOI:10.1038/nature08579. URL consultato il 4 luglio 2014.
- ^ a b c T. Moriya et al., A Core-collapse Supernova Model for the Extremely Luminous Type Ic Supernova 2007bi: An Alternative to the Pair-instability Supernova Model, in The Astrophysical Journal Letters, vol. 717, n. 2, 2010, pp. L83-L86, DOI:10.1088/2041-8205/717/2/L83. URL consultato il 4 luglio 2014.
- ^ T. Yoshida, H. Umeda, A progenitor for the extremely luminous Type Ic supernova 2007bi, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society: Letters, vol. 412, n. 1, 2011, pp. L78-L82, DOI:10.1111/j.1745-3933.2011.01008.x. URL consultato il 4 luglio 2014.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- David Shiga, Death of rare giant star sheds light on cosmic past, su New Scientist, 2 dicembre 2009. URL consultato il 4 luglio 2014.
- Superbright supernova is first of its kind, su Science Daily, 5 dicembre 2009. URL consultato il 4 luglio 2014.
- Avishay Gal-Yam, The amazing supernova SNF 20070406-008 (=SN 2007bi), su Weizmann Institute. URL consultato il 4 luglio 2014.