Rugby Brescia A.S.D. Rugby a 15 | |
---|---|
Uniformi di gara | |
Colori | bianco e blu |
Simboli | leone |
Dati societari | |
Città | Brescia |
Paese | Italia |
Sede | via della Maggia, 18, 25124, Brescia (BS) |
Federazione | Federazione Italiana Rugby |
Campionato | Serie B |
Fondazione | 1928 |
Rifondazione | 1949 |
Presidente | Ernesto Bruni Zani |
Palmarès | |
Scudetti | 1 |
Stadio | |
stadio Aldo Invernici (5 000 posti) | |
Dati aggiornati al 1º luglio 2023 | |
Il Rugby Brescia A.S.D. o più semplicemente Brescia è un club italiano di rugby a 15 con sede nell'omonima città.
La società trova le sue origini nella squadra del XV Legione Leonessa d'Italia, o XV Leonessa, una delle prime formazioni rugbistiche del panorama nazionale, che disputò il primo test il 22 gennaio 1928 opponendosi allo Sport Club Italia e, successivamente, prese parte alla prima edizione del campionato italiano di rugby a 15, la Divisione Nazionale 1928-29[1]. Con la rifondazione operata nel 1949 sotto la denominazione di Associazione Sportiva Rugby Brescia, il club tornò a disputare il campionato di vertice partecipando a 30 edizioni totali[2], delle quali l'ultima datata 1989-90[3], aggiudicandosi lo scudetto ed il titolo di campione d'Italia al termine della stagione di serie A 1974-75, commercialmente nota come Concordia Brescia[4].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prima formazione bresciana fu il XV Legione Leonessa d'Italia, squadra della Milizia, che affrontò in casa il XV milanese che si aggiudicò (30-3) l'incontro.
Toccò in seguito al Padova far visita ai bresciani, che non si lasciarono sfuggire l'occasione per vincere il loro primo match. Sulle ali di un entusiasmo che andava dilatandosi in maniera incredibile, la XV Legione accettò di buon grado (l'occasione era di quelle da non perdere) l'invito della S.S. Lazio, che proprio contro il Brescia, aveva dato appuntamento ai propri sostenitori, per l'atteso esordio. E mai "ouverture" fu più felice. Davanti ad un massiccio concorso di folla, sui gradoni dello Stadio Nazionale vennero stimate circa ventimila persone, i padroni di casa seppero cogliere il primo successo (17-0) il risultato finale. Ai nostri, e non era poca cosa per quei tempi, bastò l'aver visto Roma, l'essere rimasti insieme spensieratamente, maturando un'esperienza tutta da raccontare al rientro a casa. Ovunque venisse proposto il nuovo gioco sapeva raccogliere intorno ai protagonisti con tanto di mutandoni e vistose ginocchiere, adesioni e consensi, tanto che si rese necessaria, dopo la nascita del primo comitato di propaganda (successivamente riconosciuto dal CONI presieduto dal bresciano Augusto Turati che era anche segretario del partito) la costituzione della FIR un organismo, che il CONI gestì secondo le direttive del regime. Il primo campionato italiano di rugby iniziò domenica 12 febbraio 1929. Sei le squadre partecipanti, divise in due gironi. Girone A: Ambrosiana Milano, XV* Legione Leonessa d'Italia (Brescia), Michelin Torino; Girone B: Lazio, Bologna Sportiva, e Leoni di San Marco di Padova. Dopo i littoriali dello sport riservati ai G.U.F. e datati 1932, ai successivi campionati della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio) che nel 1937 aveva sostituito l'opera nazionale Balilla, toccò ai diciannovenni, il compito di continuare l'azione intrapresa dai giovani universitari alcuni anni prima. Il grande merito dei dirigenti di allora, fu proprio quello di aver sollecitato l'ingresso del rugby nella schiera delle discipline praticate dalle organizzazioni sportive del Partito nazionale fascista. Fin dal primo campionato i comandi federali della G.I.L. mobilitarono tutti i tesserati (indipendentemente dalle discipline praticate) affinché il loro torneo, potesse ottenere quel successo, che era poi quanto più stava a cuore al partito. Finirono così col mettersi a disposizione dei comandi della G.I.L. un buon numero di atleti: ginnasti, lottatori, pugili, saltatori; di istruttori e di arbitri. La stagione successiva, 13 squadre parteciparono al campionato della G.I.L. L'aumentato numero di tesserati suggerì l'organizzazione del primo corso per arbitri ed allenatori, ai quali parteciparono i bresciani "Ferruccio Migliorati e Franco Spedini. Si trattò di un importante passo avanti, un'operazione che consentì ai primi praticanti di potersi allenare con criterio, garantendo altresì una vera e propria osservanza del regolamento a quei giovani esuberanti, che si erano buttati con tanto entusiasmo ed altrettanta dedizione nella nuova avventura. E che si trattasse di una vera e propria avventura lo ricordano i "reduci" di quel primo gruppo bresciano che tutti conoscevano come quelli della "XV Legione Leonessa d'Italia". Si cominciò a giocare in 13; soltanto più tardi si sarebbe arrivati al rugby a quindici. Nei pochi rimasti a raccontare le imprese di allora, la trasferta con qualsiasi mezzo: in treno, in jeep, oppure in camion stipatissimi, rimane ancora, a tanti anni di distanza, il ricordo più bello, il momento che più li rivede riuniti spensierati, giovani, forti e belli come in quel lontano 1930.
Lo scudetto
[modifica | modifica wikitesto]Guidato da Giuseppe Vigasio, dal gallese David Cornwall e dal nazionale Marco Bollesan, allo Stadio Flaminio il Rugby Brescia conquistò il primo titolo di campione d'Italia[5][6].
Cronistoria
[modifica | modifica wikitesto]Cronistoria del Rugby Brescia |
---|
|
Strutture
[modifica | modifica wikitesto]Gli inizi del rugby a Brescia furono al campo militare (Campo Marte) poi il campo di viale Piave e l'antistadio di Mompiano. Poi allo stadio comunale di Urago Mella dedicato a Bruno Menta. Dal 1989 furono inaugurati due campi comunali con spogliatoi e gradinate a San Polo, poi intitolati ad Aldo Invernici, figura storica del rugby bresciano e italiano. Sul campo Arici di via Berardo Maggi giocavano le formazioni giovanili[7].
Allenatori e presidenti
[modifica | modifica wikitesto]
|
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Giocatori celebri
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Zani
- Marco Bollesan
- Paolo Paoletti
- Luciano Modonesi
- Salvatore Bonetti
- Franco Maria Del Bono
- Lucio Avigo
- Zeffirino Rossi
- Giorgio Vagge
- Giulio Ventura
- Massimo Braga
- Massimo Bonomi
- Antonio Spagnoli
- Bruno Ancillotti
- Loris Salsi
- Andrea Selvaggio
- Aldo Caluzzi
- Dylan Mika
- Julian Gardner
- Giuseppe Lanzi
- Lorenzo Cittadini
- Jorge Prezioso
- Juan Pablo Orlandi
- Lambert Groenewald
- Luca Tramontin
- David Cornwall
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Rugby 2023, p. 22.
- ^ Rugby 2022, p. 49.
- ^ Rugby 2023, p. 33.
- ^ Rugby 2023, p. 28.
- ^ IL BRESCIA RUGBY E QUEI RAGAZZI CHE CONQUISTARONO LO STORICO SCUDETTO NEL 1975, in sport660.wordpress.com/, 9 dicembre 2018. URL consultato il 9 ottobre 2020.
- ^ Il Concordia vince a Roma e conquista il titolo n. 1 (PDF), in l'Unità, 21 aprile 1975, p. 10. URL consultato il 5 agosto 2019.
- ^ RUGBY, in enciclopediabresciana.it. URL consultato il 9 ottobre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ugo Ranzetti, Giuseppe Vigasio, Il rugby a Brescia, Brescia, Serra Tarantola, 2003.
- Paolo Pacitti e Francesco Volpe, Rugby 2023, Roma, Zesi, 2022.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rugby Brescia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su rugbybrescia.it.