Rosario Aiosa | |
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Nascita | La Spezia, 3 luglio 1952 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Arma dei Carabinieri |
Grado | Generale di corpo d'armata |
Decorazioni | Medaglia d'oro al valore militare |
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Rosario Aiosa (La Spezia, 3 luglio 1952) è un generale italiano dell'Arma dei Carabinieri, decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Rosario Aiosa iniziò la sua carriera militare presso la Scuola Militare Nunziatella di Napoli dove fu ammesso a frequentare il corso negli anni dal 1967 al 1971. Finito il periodo presso la Nunziatella, transitò nell'Accademia Militare di Modena, completando il biennio di formazione nel 1973 con il grado di Sottotenente dell'Arma dei Carabinieri.
Mentre era comandante della compagnia distaccata di Fermo, diresse nella notte del 18 maggio 1977, un'importante operazione volta a contrastare un gruppo di sei pericolosi criminali, appartenenti al “clan dei catanesi”. I carabinieri riuscirono ad intercettare la banda e, per cercare di sottrarsi al controllo, i criminali, aprirono il fuoco contro i militari.
Nel corso dei 3 diversi conflitti a fuoco che ne seguirono, ai quali presero parte, complessivamente, dieci carabinieri, due militari persero la vita, mentre 4 malviventi furono uccisi e gli altri 2 arrestati.
Il Capitano Aiosa fu premiato con Medaglia d'Oro al Valor Militare, onorificenza che fu consegnata, postuma, anche ai due militari caduti: l’Appuntato Alfredo Beni e il Maresciallo Capo Sergio Piermanni.[1]
Frequentò, in seguito fa Scuola di Guerra. e terminò la sua carriera militare raggiungendo i vertici della sua amministrazione venendo promosso Generale di Corpo d'Armata.
Dal 16 aprile 2014 al 3 luglio 2017 è stato presidente "Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della difesa" (OnorCaduti). Attualmente è Presidente del Gruppo Medaglie d'Oro al Valor MIlitare
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Porto San Giorgio, 18 maggio 1977.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ RIviera Oggi, su rivieraoggi.it. URL consultato il 12 giugno 2024.
- ^ Quirinale
- ^ a b Quirinale
- ^ Monitor Polski