La rhyme royal[1], o rime royale, è una tipologia di stanza (o strofa) che consiste in sette versi, solitamente pentametri giambici[2].
Schema ritmico
[modifica | modifica wikitesto]Lo schema classico della rhyme royal è A-B-A-B-B-C-C, ma a sua volta può essere costruito mediante l'utilizzo di una terzina e due distici o da una quartina e una terzina. Il Troilo e Criseide di Geoffrey Chaucer è un esempio di terzina e doppio distico:
- The double sorwe of Troilus to tellen,
- That was the king Priamus sone of Troye,
- In lovinge, how his aventures fellen
- Fro wo to wele, and after out of Ioye,
- My purpos is, er that I parte fro ye,
- Thesiphone, thou help me for tendyte
- Thise woful vers, that wepen as I wryt
Mentre la poesia di Thomas Wyatt, They flee from me that sometime did me seek è un esempio di quartina e terzina:
- They flee from me that sometime did me seek
- With naked foot, stalking in my chamber.
- I have seen them gentle, tame, and meek,
- That now are wild and do not remember
- That sometime they put themself in danger
- To take bread at my hand; and now they range,
- Busily seeking with a continual change.
In letteratura inglese la strofa reale svolge lo stesso ruolo della ottava rima (abababcc) nella letteratura italiana, spagnola e portoghese. Nella letteratura italiana lo schema ABABBCC è stato utilizzato da Bernardo Tasso nell'inno “A Diana”, che consta di tredici strofe eptastiche 11a/7b/11a/7b/7b/7c/11c.
- Pon freno, Musa, a quel sì lungo pianto
- ch' amor t' apre dal core,
- e vèstiti di ricco e lieto manto:
- rendiamo a quella onore
- che col vago splendore
- facendo il cielo adorno
- mostra quand' è più oscuro un chiaro giorno.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) rhyme royal, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.