Le resistenze passive nell'ambito dell'ingegneria meccanica sono le differenze di rendimento che derivano dall'attrito nelle sue varie forme, come attrito per strisciamento, rotolamento, mediato, oppure dovute alla resistenza del mezzo, o ancora alla rigidezza dei flessibili o a fenomeni di urto.
Attrito diretto
[modifica | modifica wikitesto]Nella gamma di resistenze passive, nelle macchine hanno particolare importanza, quelle che, manifestandosi tra i membri di una coppia, si oppongono al moto relativo di un membro rispetto ad un altro.
Il contatto è generalmente ipotizzato puntiforme, a meno di rotolamento con urti o di non poter trascurare la rugosità delle superfici di contatto.
È importante tenere presente la presenza delle resistenze passive, poiché influiscono direttamente nel rendimento di una macchina (rapporto tra lavoro utile rappresenta il lavoro utile e lavoro motore :
quando questo venga definito come perdita di rendimento, ovvero il rapporto tra il lavoro passivo ed il lavoro motore :
Minimizzando le perdite per le resistenze passive si massimizza il rendimento ottenibile dalla macchina.
Tipi di attrito
[modifica | modifica wikitesto]Se il contatto avviene direttamente, in assenza di intermediari, l'attrito è definito diretto.
Quando al contatto tra i membri viene interposto del materiale lubrificante (spesso liquido o solido come la grafite), l'attrito è definito mediato.
Al di sotto di certi spessori di lubrificante, si entra in un caso intermedio di attrito, definito untuoso o attrito limite.
Se il contatto tra i due membri del sistema è di puro rotolamento allora l'attrito è definito volvente o di rotolamento, quando il contatto invece, sia di strisciamento, l'attrito è per strisciamento o radente.
Nei contatti di prillamento l'attrito è definito attrito di giro.
In presenza di urti, l'attrito è misto.