Ratto mulino | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
Ordine | Rodentia |
Sottordine | Myomorpha |
Superfamiglia | Muroidea |
Famiglia | Muridae |
Sottofamiglia | Murinae |
Genere | Mylomys |
Specie | M.dybowskii |
Nomenclatura binomiale | |
Mylomys dybowskii Pousargues, 1893 | |
Sinonimi | |
M.alberti, M.christyi, M.lutescens, M.cuminghamei massaicus, Pelomys roosevelti |
Il ratto mulino (Mylomys dybowskii Pousargues, 1893) è un roditore della famiglia dei Muridi diffuso nell'Africa centrale e occidentale.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Roditore di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 120 e 190 mm, la lunghezza della coda tra 104 e 180 mm, la lunghezza del piede tra 29 e 36 mm, la lunghezza delle orecchie di mm e un peso fino a 165 g.[3]
Le parti superiori sono giallo-rossastre, con dei riflessi bruno-nerastri lungo la schiena. I fianchi sono più chiari. Le parti ventrali sono bianche. Le orecchie sono larghe e rotonde. Le zampe sono ricoperte di peli rossastri. La coda è più corta della testa e del corpo, nerastra sopra e grigio-giallastra sotto.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]È una specie diurna e terricola. Costruisce dei nidi sul terreno.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si nutre di steli d'erba e foglie.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Sono state osservate femmine gravide durante tutto l'anno tranne che in gennaio e febbraio. Danno alla luce 2-6 piccoli alla volta.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa nell'Africa occidentale, centrale e orientale.
Vive negli habitat misti tra foreste pluviali e savane fino a 2.300 metri di altitudine. Si trova in zone con erba alta ed alberi e boscaglie sparse.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sono state riconosciute 4 sottospecie[4]:
- M.d.dybovskii: Camerun centrale, Repubblica Centrafricana meridionale, Sudan del Sud meridionale, Repubblica Democratica del Congo settentrionale, Uganda, Ruanda, Kenya occidentale, Tanzania centro-occidentale, sud-occidentale, Malawi settentrionale;
- M.d.cuminghamei (Thomas, 1906): Monte Kenya, Kenya centrale;
- M.d.lowei (Hayman, 1935): Guinea sud-orientale, Costa d'Avorio centrale, Ghana centro-occidentale;
- M.d.richardi (Hayman, 1939): Repubblica Democratica del Congo sud-occidentale, Cabinda, enclave settentrionale dell'Angola.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione numerosa, classifica M.dybowskii come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Dieterlen. F. 2008, Mylomys dybowskii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Mylomys dybowskii, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Kingdon, 1997.
- ^ Glover M.Allen, A checklist of African Mammals, in Bulletin of the Museum of Comparative Zoology at Harvard College, vol. 83, 1939.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Jonathan Kingdon, The Kingdon Field Guide to African Mammals, A&C Black Publishing, London, 1997, ISBN 9780713665130.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikispecies contiene informazioni su Mylomys dybowskii