Ratto canguro rossiccio[1] | |
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Aepyprymnus rufescens | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[2] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Infraclasse | Metatheria |
Superordine | Australidelphia |
Ordine | Diprotodontia |
Sottordine | Macropodiformes |
Famiglia | Potoroidae |
Sottofamiglia | Potoroinae |
Genere | Aepyprymnus Garrod, 1875 |
Specie | A. rufescens |
Nomenclatura binomiale | |
Aepyprymnus rufescens (Gray, 1837) |
Il ratto canguro rossiccio (Aepyprymnus rufescens Gray, 1837), noto anche come bettongia rossiccia, è una piccola specie della famiglia dei Potoroidi diffusa in Australia. Vive nelle regioni costiere e sub-costiere che vanno da Newcastle, nel Nuovo Galles del Sud, a Cooktown, nel Queensland; in passato si trovava anche nella valle del Fiume Murray, in Nuovo Galles del Sud e Victoria[3]. Non è ritenuto una specie minacciata[2].
Il ratto canguro rossiccio è l'unico membro del suo genere ed è la specie più grande tra tutti i Potoroidi. Generalmente ha un mantello di colore grigio con riflessi bruno-rossastri e il suo nome scientifico significa infatti groppa-alta rossastra[4]. Un tempo si riteneva fosse un animale solitario e notturno, ma recenti osservazioni indicano che possa costituire piccole associazioni poliginiche[4]. Si nutre in gran parte di tuberi e funghi, ma anche di foglie ed altra vegetazione[3].
La riproduzione può avvenire in ogni periodo dell'anno, una volta che la femmina ha raggiunto la maturità. Questo avviene generalmente a 11 mesi. Il maschio la raggiunge tra i 12 e i 13. Una volta matura, la femmina è in grado di riprodursi a intervalli di tre settimane. Se la fecondazione va a buon fine, la gestazione dura meno di un mese, circa 22-24 giorni. Il piccolo, che nasce completamente sviluppato, vive all'interno del marsupio per circa 16 settimane. Lasciato il marsupio, trascorrerà con la madre le successive 7 settimane, durante le quali imparerà a nutrirsi da solo[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Aepyprymnus rufescens, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ a b (EN) Lamoreux, J. & Hilton-Taylor, C. (Global Mammal Assessment Team) 2008, Aepyprymnus rufescens, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b Peter Menkhorst, A Field Guide to the Mammals of Australia, Oxford University Press, 2001, p. 100.
- ^ a b c R. Strahan, The Mammals of Australia: the national photographic index of Australian wildlife, Reed Books, 1995, p. 758.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aepyprymnus rufescens
- Wikispecies contiene informazioni su Aepyprymnus rufescens
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Animal Diversity Web, su animaldiversity.ummz.umich.edu.
- Yaraandoo - Rufous Bettong, su yaraandoo.com.au. URL consultato il 12 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2006).
- NSW Threatened Species, su threatenedspecies.environment.nsw.gov.au. URL consultato il 12 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2012).