I Raspi furono una famiglia patrizia veneziana, annoverata fra le cosiddette Case fatte per soldo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I Raspi furono un'antica famiglia originaria di Bergamo[1][2].
Giovanni Maria Raspi, trasferitosi a Venezia nel secolo XVII, vi esercitarono fruttuosamente la mercatura[2], commerciando cuoio cordovan (ossia cuoio di pelle di capra), in società con la famiglia Signoretti[3].
Nel 1662, nelle urgenze della sanguinosa guerra di Candia contro i Turchi, il Raspi, arricchitosi enormemente, versò all'erario pubblico la somma di centomila ducati, chiedendo che la propria famiglia potesse essere aggregata al patriziato veneto[1]: il giorno 7 giugno[3], il Senato e il Maggior Consiglio, con due differenti votazioni, si espressero favorevolmente ai Raspi (rispettivamente, la prima con 156 voti a favore, 58 contrari e 6 astenuti; la seconda con 562 a favore, 176 contrari, 22 astenuti[3]).
Con l'arrivo degli austriaci in Veneto, i Raspi ottennero la conferma della nobiltà dall'Imperial Regio Governo con Sovrana Risoluzione datata 1º dicembre 1817[1].
Luoghi e architetture
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Raspi - Repertorio genealogico delle famiglie confermate nobili e dei titolati nobili esistenti nelle provincie venete
- ^ a b Raspi - Dizionario Storico-Portatile Di Tutte Le Venete Patrizie Famiglie
- ^ a b c John Temple-Leader, Libro dei nobili veneti ora per la prima volta messo in luce, Firenze, Tipografia delle Murate, 1866, p. 72.
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