Racconti indiani | |
---|---|
Titolo originale | Indian Tales |
Autore | Jaime de Angulo |
1ª ed. originale | 1953 |
1ª ed. italiana | 1973 |
Genere | raccolta di racconti |
Lingua originale | inglese |
I Racconti indiani (Indian Tales) sono una raccolta di racconti scritti e illustrati da Jaime de Angulo, scrittore e antropologo spagnolo attivo negli Stati Uniti d'America.
Storia editoriale
[modifica | modifica wikitesto]I Racconti indiani furono inizialmente letti in diretta all'emittente radiofonica KPFA nel 1949 dallo stesso autore, e uscirono inizialmente come registrazione audio.[1]
La prima edizione in volume risale al 1953, per l'editore A. A. Wyn,[2] ed ebbe poi molte riedizioni.
In Italia furono pubblicati per la prima volta nel 1973 dalle edizioni Adelphi di Milano.
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]Le storie, tutte legate tra di loro all'interno di una cornice narrativa, vertono su una famiglia di animali antropomorfi (il padre Orso, la madre Antilope, il figlio Volpe e la figlia Quaglia) che viaggia attraverso la California incontrando diverse figure mitologiche, tra le quali il Vecchio Uomo Coyote, e varie tribù di animali con lo stesso stile di vita dei popoli indigeni della California prima dell'arrivo degli Europei. Il libro è un'immaginifica rielaborazione di molti dei miti e dei racconti folcloristici raccolti da de Angulo nella sua precedente attività di antropologo. Le storie sono scritte in uno stile tale da essere rivolte ai lettori più giovani, ma da poter essere lette anche dagli adulti.
L'autore scrive nella prefazione:
«When you find yourself searching for some mechanical explanation, if you don't know the answer, invent one. When you pick out some inconsistency or marvelous improbability, satisfy your curiosity like the old Indian folk: 'Well, that's the way they tell that story. I didn't make it up!»
«Se vi sorprendete a cercare qualche spiegazione coerente, e non trovate la risposta, inventatevela. Quando trovate qualche incongruenza o qualche flagrante improbabilità, soddisfate la vostra curiosità come i vecchi indiani: «Bene, è così che raccontano questa storia. Non l'ho mica inventata io![3]»
Influenza culturale
[modifica | modifica wikitesto]Il racconto della pulce d'acqua che ruba l'ombra di chi abbia ucciso un essere vivente più piccolo senza motivo ha ispirato la canzone La pulce d'acqua del cantautore italiano Angelo Branduardi.[4]
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Jaime de Angulo, Indian Tales, illustrazioni dell'autore, New York, A.A. Wyn, 1953.
- Jaime de Angulo, Racconti indiani, traduzione di Roberto Mastromattei, illustrazioni dell'autore, Biblioteca Adelphi 49, Milano, Adelphi, 1973.
- Jaime de Angulo, Racconti indiani, traduzione di Roberto Mastromattei, illustrazioni dell'autore, Milano, Mondadori, 1979.
- Jaime de Angulo, Racconti indiani, traduzione di Roberto Mastromattei, illustrazioni dell'autore, Oscar Narrativa 1062, Milano, Mondadori, 1981.
- Jaime de Angulo, Racconti indiani, traduzione di Roberto Mastromattei, illustrazioni dell'autore, Tascabili 311, Milano, Bompiani, 1985.
- Jaime de Angulo, Racconti indiani, traduzione di Roberto Mastromattei, illustrazioni dell'autore, collana Eolo 19, Milano/Scandicci, Adelphi/La Nuova Italia, 1996.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Indian tales : Jaime de Angulo, su pacificaradioarchives.org. URL consultato il 18 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2010).
- ^ (EN) Indian Tales Called..., in Lewiston Morning Tribune, 5 aprile 1953. Ospitato su Google News Archive Search.
- ^ de Angulo 1981, p. 16.
- ^ Chiara Casagrande, La pulce che rubò l'ombra: storia di un insetto tra folklore, storie e leggende, su Il Superuovo, 8 maggio 2020. URL consultato il 18 giugno 2022.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Gui de Angulo (a cura di), Indian Tales (MP3), su archive.org, KPFA. Ospitato su Internet Archive.