La locuzione latina Quos vult Iupiter perdere, dementat prius, tradotta letteralmente, significa "a quelli che vuole rovinare, Giove toglie prima la ragione". Nella forma cristiana diventa Quos Deus perdere vult, dementat prius.
Questo motto si usa quando si vede qualcuno far delle pazzie, come spese eccessive, o imbarcarsi in affari pericolosi, per dire che è sull'orlo dell'abisso, vicino alla catastrofe finale.
In Guerra e pace di Lev Tolstoj la locuzione viene usata per descrivere Napoleone Bonaparte che ordina l'avanzata in territorio russo nel 1812.
L'espressione venne usata da Giovanni Gentile nel discorso pronunciato davanti all'Accademia d'Italia il 19 marzo 1944 con cui, nel giorno della commemorazione di Giambattista Vico, intendeva osannare le figure di Mussolini e Hitler e dichiararsi favorevole al proseguimento della guerra al fianco dell'Asse:
«La risurrezione di Mussolini era necessaria come ogni evento che rientri nella logica della storia. Logico l'intervento della Germania, che i traditori avevano disconosciuta, poiché quos deus perdere vult dementat, ma la sua fede e forza e audacia furono sempre riconosciute e tenute presenti dall'Italia di Mussolini.»
La frase è, inoltre, citata più volte nel film Pane, amore e... dal prete don Matteo al fratello maresciallo Antonio Carotenuto.
La frase è citata anche da Pieretto ne “Il diavolo sulle colline” di Cesare Pavese al capitolo XVIII.