Pseudopetalichthyida | |
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Ricostruzione di Pseudopetalichthys problematica | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Classe | Placodermi |
Ordine | Pseudopetalichthyida |
Gli pseudopetalittidi (Pseudopetalichthyida) sono un piccolo ordine di pesci estinti appartenenti ai placodermi. Il gruppo è conosciuto esclusivamente attraverso fossili del Devoniano inferiore (circa 390 milioni di anni fa) del giacimento di Hunsruck, in Germania.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Conosciuti attraverso pochi esemplari appartenenti a tre generi monospecifici, questi animali possedevano un corpo relativamente piatto e dotato di due ampie pinne pettorali. L'armatura tipica dei placodermi era quasi assente, ed era costituita solo da piccole placche disgiunte l'una dall'altra. Per questo motivo i fossili degli pseudopetalittidi sono spesso frammentari e incompleti. Le specie Pseudopetalichthys problematica e Paraplesiobatis heinrichi sono state considerate una specie sola a causa della frammentarietà dei resti, ma in realtà sembra che rappresentassero due entità tassonomiche distinte. Una terza specie, Nessariostoma granulosa, è considerata sufficientemente distinta per appartenere a una specie a sé stante; quest'ultima forma assomiglia vagamente a un altro placoderma di Hunsruck, Stensioella heintzi, considerato il più primitivo fra tutti i placodermi.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Come per Stensioella, vi sono dubbi se considerare questo gruppo tra i veri placodermi, soprattutto a causa della loro primitività e dei fossili frammentari. Secondo studi sull'anatomia di questi animali, alcuni esperti considerano gli pseudopetalittidi un gruppo di placodermi più avanzato degli ptictodonti.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Long, John A. The Rise of Fishes: 500 Million Years of Evolution Baltimore: The Johns Hopkins University Press, 1996. ISBN 0-8018-5438-5
- Moy-Thomas, J. A. & Miles, R. S. Paleozoic Fishes (2nd ed)Chapman and Hall, London, 1971.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mikko's Phylogeny Archive, su fmnh.helsinki.fi. URL consultato il 29 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2008).