Topo australiano occidentale | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
Ordine | Rodentia |
Sottordine | Myomorpha |
Superfamiglia | Muroidea |
Famiglia | Muridae |
Sottofamiglia | Murinae |
Genere | Pseudomys |
Specie | P.occidentalis |
Nomenclatura binomiale | |
Pseudomys occidentalis Tate, 1951 |
Il topo australiano occidentale (Pseudomys occidentalis Tate, 1951) è un roditore della famiglia dei Muridi endemico dell'Australia[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 88 e 110 mm, la lunghezza della coda tra 120 e 140 mm, la lunghezza del piede tra 24 e 28 mm, la lunghezza delle orecchie tra 18 e 20 mm e un peso fino a 55 g.[3]
Le parti superiori sono grigio scure con riflessi giallastri. Le parti ventrali sono bianco-grigiastre, con la base dei peli bruno-nerastra. Le mani e i piedi sono bianchi. La coda è più lunga della testa e del corpo, ricoperta densamente di lunghi peli, nera sopra, bianca sotto e sulla punta. Il cariotipo è 2n=48 FN=54.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]È una specie notturna e gregaria. Si rifugia in tane costruite nel terreno durante il giorno.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si nutre di semi, parti vegetali, fiori, frutta ed artropodi. Si arrampica velocemente sugli arbusti per nutrirsi.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa nell'Australia Occidentale.
Vive nelle boscaglie secche, di Mallee e nelle savane alberate che non hanno subito incendi da almeno 15-20 anni e che siano fornite di sottobosco non più alto di 2,5 m, disposte su terreni sabbiosi con componenti di Laterite.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la presenza in diverse aree protette, classifica P.occidentalis come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Morris, K., Burbidge, A. & Friend, T. 2008, Pseudomys occidentalis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Pseudomys occidentalis, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Menkhorst & Knight, 2001.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Peter Menkhorst & Frank Knight, A Field Guide to the Mammals of Australia, Oxford University Press, USA, 2001, ISBN 9780195508703.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pseudomys occidentalis
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