La Prva savezna liga SFRJ[1] 1985-1986, conosciuta semplicemente come Prva liga 1985-1986, fu la 57ª edizione del campionato jugoslavo di calcio, la 40ª dopo la fine della seconda guerra mondiale. La vittoria finale (dopo varie vicissitudini) fu appannaggio del Partizan.[2]
Nel ranking UEFA 1985-86 la Prva liga si piazzò al 7º posto (8º nel quinquennale 1981-1986).[3]
La stagione 1985-86 è stata segnata da scandali e polemiche riguardanti presunte partite truccate durante l'ultima giornata del campionato. Alla fine di essa, il Partizan è stato incoronato campione grazie alla migliore differenza-reti rispetto ai concittadini della Stella Rossa. Tuttavia, dopo una settimana di pressioni e di enormi proteste pubbliche, il 20 giugno 1986, Slavko Šajber (il presidente della federcalcio jugoslava) ha deciso di imporre queste misure straordinarie:[5]
annullare i risultati delle partite della 34ª (l'ultima) giornata e farle ripetere.
una penalizzazione di 6 punti (da scontare nella stagione successiva) a ciascuna delle 12 squadre coinvolte nei sospetti di combine.
Tutte le squadre, eccetto il Partizan, hanno accettato di ri-disputare l'ultima giornata. Così facendo, il titolo è finito nelle mani della Stella Rossa che ha rappresentato la Jugoslavia nella Coppa dei Campioni 1986-1987.
Ne è seguita una lunga serie di ricorsi e cause legali che hanno portato l'intero caso alla Corte Costituzionale jugoslava: questa ha emesso la sentenza alla Corte dei Comuni della RS Serbia il 29 luglio 1987, ovvero quando il campionato 1986-87 si era già concluso con la vittoria del Vardar, agevolato dal fatto che 10[6] squadre su 18 erano partite con la penalizzazione di 6 punti.
La sentenza del tribunale è stata che non c'erano prove di irregolarità durante la 34ª giornata della stagione 1985-86 e quindi il titolo è stato restituito al Partizan. Questo ha significato che non vi era nessun motivo per giustificare le penalizzazioni da 6 punti e quindi anche il titolo 1986-87 è stato assegnato al Partizan.
Queste sono state le partite della 34ª giornata, disputate tutte allo stesso orario sabato 14 giugno 1986[7]. Solo le partite Osijek–Sloboda e Priština–Vardar non sono finite nel mirino degli inquirenti: infatti queste squadre, insieme alle due neopromosse (oltre ad Haiduk e Dinamo Vinkovci), non hanno subito la penalizzazione di 6 punti nella stagione successiva.
Per diventare campione, il Partizan doveva battere lo Željezničar con almeno lo stesso margine della Stella Rossa impegnata a Sarajevo. Dato che entrambe le partite erano programmate per iniziare nello stesso momento, il Partizan ha improvvisato una cerimonia pre-partita per il loro famoso attaccante Momčilo Vukotić, ritiratosi l'anno precedente, ciò ha permesso di iniziare la partita con 10 minuti di ritardo rispetto a Sarajevo-Stella Rossa.
Sarajevo
0–4
Stella rossa
Per diventare campione, la Stella Rossa doveva ottenere contro il Sarajevo una vittoria più corposa rispetto a quella del Partizan impegnato contro lo Željezničar. Ambedue le partite sono terminate con lo stesso risultato.
Vojvodina
1–7
Dinamo Zagabria
La Vojvodina era matematicamente retrocessa mentre la Dinamo necessitava di una vittoria, possibilmente con largo margine, per poter qualificarsi per la Coppa UEFA.
Hajduk
5–3
Dinamo Vinkovci
L'Hajduk necessitava di una vittoria per qualificarsi per la Coppa UEFA, mentre Davor Čop della Dinamo era in corsa per il titolo di capocannoniere. L'Hajduk ha vinto e Čop ha segnato una tripletta.
Sutjeska
5–5
Budućnost
Budućnost e Sutjeska avevano entrambe bisogno di punti per evitare la retrocessione. È finita in parità.
Čelik
1–1
Rijeka
Il Rijeka aveva bisogno di punti per qualificarsi per la Coppa UEFA, il Čelik per evitare la retrocessione. È finita in parità.
Osijek
2–1
Sloboda
Velež
2–3
O.F.K.
Il Velež era già qualificato per la Coppa delle Coppe avendo vinto la coppa nazionale, l'OFK aveva bisogno di una vittoria per evitare la retrocessione. Alla fine gli ospiti hanno vinto su un terreno dove anche le migliori squadre avevano dovuto lasciare punti.
A seguito della sentenza del 20 giugno 1986, i risultati del 14 giugno 1986 vengono annullati e viene predisposta la ripetizione delle partite per il 29 giugno 1986. Quella derivata è stata la classifica che ha determinato le partecipazioni per le coppe europee per la stagione successiva: il campione Stella Rossa in Coppa dei Campioni, la vincitrice della coppa nazionale Velež in Coppa delle Coppe, le altre 3 migliori piazzate (Partizan, Hajduk e Rijeka) in Coppa UEFA.[9] Sono rimaste invariate le retrocessioni in seconda divisione per OFK e Vojvodina.[10]
A seguito della sentenza del 29 luglio 1987 (quindi 1 anno ed 1 mese dopo il termine del campionato in esame), vengono ripristinati i risultati del 14 giugno 1986 e quindi la Stella Rossa deve cedere il titolo di campione al Partizan. Gli altri verdetti sono rimasti invariati.
^In seguito ad uno scandalo su dei presunti accomodamenti dei risultati di alcune gare, fu irrogata una penalizzazione di sei punti alle squadre coinvolte negli incontri incriminati. Il Partizan Belgrado non accettò tale provvedimento e fu costretto a rigiocare il proprio match, perdendolo: in tal modo la Stella Rossa ottenne il titolo e la qualificazione in Coppa dei Campioni 1986-1987. Al termine della stagione successiva il Partizan ottenne l'annullamento, da parte della Corte Suprema di Belgrado, di tutte le penalizzazioni riuscendo a mettere le mani su entrambi i titoli persi.