Prorocentrum lima Butschli | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Protista |
Phylum | Dinoflagellata |
Classe | Dinophyceae |
Ordine | Prorocentrales |
Famiglia | Prorocentraceae |
Genere | Prorocentrum |
Specie | P. lima Butschli |
Nomenclatura binomiale | |
Prorocentrum lima Butschli |
Prorocentrum lima è una specie di alga marina unicellulare flagellata, appartenente alla divisione dei Dinoflagellati classe Dinoficee, ordine Prorocentrales, famiglia Prorocentracee. È un'alga, come Ostreopsis ovata e Coolia monotis, che ha la caratteristica di produrre sostanze potenzialmente tossiche per la salute umana.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]È una specie tipica dei climi caldi e tropicali, ma negli ultimi anni è presente anche sulle coste italiane (Toscana, Liguria), ritrovata sin dai primi anni del 2000.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il corpo cellulare è costituito da due valve, lunghezza 30-40 um, una è bombata e l'altra è dritta, un tallo che morfologicamente riprende quello del gruppo, ma è una forma, visto le comparazioni tra le specie, variabile. Comunque sono facili da identificare tra di loro: P. micans e P.scutellum e P.lima. La specie si va a localizzare sulle alghe brune e sul substrato che costituisce il bentos, e può essere brucata dagli erbivori, o inghiottita dai molluschi.
Tossicità
[modifica | modifica wikitesto]Produce le tossine acido okadaico (OA), dinophytitossina 1 (DTX-1), dinophytitossina 2 (DTX-2), prorocentrolide (PRO) e FAT (fast acting toxin) implicate nella sindrome diarroica da molluschi bivalvi (DSP).[1] La sintomatologia comprende diarrea, nausea, vomito e dolore addominale.
Cosa si fa per contenere il fenomeno
[modifica | modifica wikitesto]Con l'entrata in vigore, il 25 maggio 2010, del decreto 30 marzo 2010, attuativo del D.Lgs 116/2008, in Italia è diventato obbligatorio (art.3) effettuare monitoraggi in aree a rischio di Ostreopsis ovata e altre alghe potenzialmente tossiche (Coolia monotis, Ostreopsis ovata,ecc.).[2]
Le Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) effettuano monitoraggi sulla presenza dell'alga nelle acque dei litorali nei periodi estivi, avvertendo i comuni e le ASL di competenza al superamento della soglia di 10000 unità cellulari per litro (come da "Linee guida del Ministero della Salute" della Repubblica Italiana).[3][4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cristina Ingarao, Giovanna Lanciani, Carmen Verri, Antonio Teodori e Tommaso Pagliani, PRIMO EVENTO DI COMPARSA DELLA SPECIE ALGALE TOSSICA PROROCENTRUM LIMA (DINOPHYCEAE) LUNGO LA COSTA ABRUZZESE (W MAR ADRIATICO), in Secondo Simposio Internazionale: Il monitoraggio costiero Mediterraneo, giugno 2008. URL consultato il 1º marzo 2016.
- ^ Alghe tossiche: approfondiamo il problema | Struttura Ocean. Daphne | Arpa ER, su arpa.emr.it. URL consultato il 17 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
- ^ Ostreopsis ovata nel litorale apuano — ARPAT - Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, su arpat.toscana.it. URL consultato il 17 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
- ^ http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_641_allegato.pdf
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]YASUMOTO et AL , 1980 - Toxicity of Benthic donoflagellates found in Coral Reef. Bull.Jap.Soc.Scient. Fish 46 (3): 327-331.
Altri progetti
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