Il progetto Policoro è un progetto promosso dalla CEI ed attivo in 15 regioni italiane[1] (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna, Sicilia, Lazio, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e Marche). Il suo scopo originario era quello di aiutare i giovani del Sud dell'Italia disoccupati o sottoccupati a migliorare la propria condizione lavorativa sia tramite la formazione e l'informazione personale sia con la fondazione di cooperative o piccole imprese;[2] con il tempo queste attività si sono però estese anche a varie regioni dell'Italia settentrionale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il progetto Policoro nasce per iniziativa di Mario Operti, un sacerdote saviglianese che negli anni settanta fu tra i protagonisti del rilancio della Gioventù operaia cristiana in Italia e che, in seguito, divenne responsabile nazionale della Pastorale del Lavoro. Il 14 dicembre 1995, subito dopo il Convegno ecclesiale nazionale di Palermo, tre organi nazionali della CEI (pastorale giovanile, pastorale del lavoro e Caritas) si incontrano a Policoro (MT) con i rappresentanti delle diocesi di Basilicata, Calabria e Puglia per riflettere sulla disoccupazione giovanile e sui problemi del mondo del lavoro specifici dell'Italia meridionale.[3] Nacque così il Progetto Policoro, che negli anni successivi si estese anche ad Abruzzo, Campania, Molise, Sardegna e Sicilia coinvolgendo 70 diocesi del Mezzogiorno.[4]
In 15 anni di attività il progetto ha promosso la nascita di oltre 500 esperienze lavorative (in particolare consorzi, cooperative e piccole imprese) le quali a loro volta avrebbero creato circa 4.000 nuovi posti di lavoro.[5] Alcune tra queste piccole imprese hanno ricevuto in gestione terreni confiscati alla mafia.[6][7]
Oltre a quelle del meridione sono state coinvolte nel progetto anche alcune diocesi del nord-Italia, portando il totale delle diocesi aderenti sopra le 90.[5]
Linee di intervento
[modifica | modifica wikitesto]La figura sulla quale è basata l'attuazione del progetto è quella dell’animatore di comunità; si tratta di circa 250 persone che hanno il compito di collegare i diversi uffici delle proprie diocesi con i giovani e le associazioni di volontariato, le organizzazioni formative e le istituzioni pubbliche e private che operano sul territorio.[2] Sempre a livello locale in molte diocesi il progetto ha attivato appositi sportelli informativi ai quali i giovani possono rivolgersi sia per ottenere una consulenza sul proprio inserimento nel mondo del lavoro sia per un supporto concreto all'eventuale creazione di nuove realtà imprenditoriali.[8]
Le principali linee d'azione del progetto sono:[9]
- l'attuazione di una modalità di lavoro che metta in sinergia le pastorali diocesane con l'associazionismo nonché di un miglior coordinamento tra le varie diocesi;
- l'evangelizzazione dei giovani disoccupati o con situazioni di lavoro irregolari;
- la formazione di nuova concezione del lavoro nella coscienza e nella mentalità dei giovani;
- l'attuazione di gesti concreti di solidarietà quali la creazione di nuove imprese.
Oltre ad azioni rivolte specificamente alle comunità locali i giovani e le persone coinvolte nel progetto partecipano[10] e/o organizzano[11] eventi di portata anche nazionale.
La governance del progetto su scala sovra-diocesana si basa su un Coordinamento Nazionale e su coordinamenti regionali specifici per le regioni coinvolte.
Adesioni
[modifica | modifica wikitesto]Oltre agli uffici nazionali della CEI e alle molte diocesi coinvolte aderiscono al progetto varie associazione giovanili di orientamento cristiano quali:[9]
- MLAC (Movimento lavoratori di Azione cattolica);
- Giovani delle Acli;
- Gioventù Operaia Cristiana[12].;
- Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani.
Aderiscono inoltre diverse realtà operanti nel sociale e nel mondo del lavoro tra cui:[9]
- Confederazione cooperative italiane;
- Cenasca-CISL;
- Unione nazionale cooperative italiane;
- Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani;
- Banca etica;
- Unione cristiana imprenditori dirigenti;
- Società per l'imprenditorialità giovanile.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ il progetto è attivo in regioni ecclesiastiche, dato che l'Abruzzo e il Molise fanno entrambi della regione ecclesiastica Abruzzo-Molise
- ^ a b Policoro, scheda di sintesi sul sito ufficiale dell'Azione Cattolica Archiviato il 12 gennaio 2010 in Internet Archive. (ultimo accesso il 12 marzo 2010)
- ^ Il progetto Policoro, speranza del sud per il Paese, relazione a cura di mons. Angelo Casile, 2009, Campobasso, on-line in formato .doc sul sito ufficiale del progetto Archiviato il 23 ottobre 2014 in Internet Archive. (ultimo accesso il 24 settembre 2012)
- ^ Progetto Policoro, brochure on-line su www.acmolfetta.it[collegamento interrotto] (ultimo accesso il 16 marzo 2010)
- ^ a b Quei sacramenti che profumano di "legalità", Andrea Tornieli, La Stampa del 10 settembre 2011 ([1][collegamento interrotto] (accesso: 29-12-2011)
- ^ Laboratorio Sud - Edizione 2008, Sito della Banca di Credito Cooperativo www.creditocooperativo.it (ultimo accesso il 16 marzo 2010)
- ^ Le "favelas" della Calabria, Toni Mira, articolo on-line su Calabria Notizie del 14 gennaio 2010 www.calabrianotizie.it Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.(ultimo accesso il 16 marzo 2010)
- ^ Lo sportello "Giovani e lavoro", sito dell'Azione Cattolica della Diocesi di Molfetta, su www.acmolfetta.it Archiviato il 18 ottobre 2009 in Internet Archive. (ultimo accesso il 16 marzo 2010)
- ^ a b c Il Progetto Policoro, scheda on-line sul portale Crea Lavoro www.crealavoro.org Archiviato il 5 giugno 2013 in Internet Archive. (ultimo accesso il 12 marzo 2010)
- ^ E nel villaggio dei Papa boys anche la fede diventa uno spot, articolo di Ilaria Ficarella sul quotidiano La Repubblica (sezione Bari) del 1º maggio 2005, pag. 4 (consultabile on-line su [2], ultimo accesso il 7 marzo 2011)
- ^ Pronto a partire il treno dei giovani Cinquemila sabato sbarcano a Bari, articolo di Silvano Trevisani sul quotidiano La Repubblica (sezione Occupazione e lavoro) del 5 giugno 2001, pag.5 (consultabile on-line su [3], ultimo accesso il 7 marzo 2011)
- ^ Progetto Policoro, Conferenza episcopale italiana
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Costruire un incubatore di imprenditorialità sociale nel Mezzogiorno: il progetto "Policoro", in Generare il civile: nuove esperienze nella società italiana, AA.VV. (a cura di Pier Paolo Donati e Ivo Colozzi); Il Mulino (Bologna), 2001; ISBN 8815084037
- Se il chicco di frumento... : il Progetto Policoro attraverso i gesti concreti, AA.VV.; L'Aquilone editore (Potenza), 2003
- Il nuovo all'orizzonte. Intuizioni e prospettive del Progetto Policoro, Angelo Casile; Monti editore (Saronno), 2003; ISBN 8884770858
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su progettopolicoro.it.