Il Profeta Eliseo è un dipinto di Giorgio Vasari, realizzato ad olio su tavola e conservato agli Uffizi.
Profeta Eliseo | |
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Autore | Giorgio Vasari |
Data | 1566 circa |
Tecnica | olio su tavola |
Dimensioni | 40×29 cm |
Ubicazione | Galleria degli Uffizi[1], Firenze |
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il dipinto, di contenute dimensioni, era destinato al culto privato. Si tratta di una copia, in piccolo, dipinta contestualmente alle Nozze di Cana e al San Benedetto, i tre quadri che il Vasari aveva realizzato nel 1566 per la basilica di San Pietro, a Perugia. L'opera Profeta Eliseo si trovava a Palazzo Pitti e fu trasferita nel 1773 agli Uffizi.
A giugno 1940 la Galleria degli Uffizi fu svuotata e molte opere d'arte furono trasferite nel rifugio della Villa medicea di Poggio a Caiano. Questo dipinto faceva parte di questo gruppo di opere e rimase nascosto fino al 1944, quando fu riportato a Firenze, prima a Palazzo Pitti poi, nel 1970, alla Tribuna degli Uffizi.
Al British Museum si conserva un disegno preparatorio della figura del profeta Eliseo.[2]
Dalla Bibbia sappiamo che Eliseo, discepolo del profeta Elia, salvò il popolo ebraico dalla fame, rendendo commestibili piante selvatiche non commestibili e moltiplicando pani, prefigurando così i miracoli di Cristo. Eliseo, che è rappresentato in basso, compie il miracolo, trasformando cibi offerti da due personaggi: uno è di fronte al profeta e l'altro è dietro, in piedi. Intorno, altri personaggi assistono meravigliati alla scena, che si svolge ai piedi di una scala che conduce ad un ballatoio, dove siedono altri personaggi, barbuti, intenti a mangiare vivande presentate da un servitore. Sul fondo, dietro arcate verdeggianti, un paesaggio con montagne dalla cima ombreggiata di azzurro.
Gli incarnati vivi, la ricchezza e la profondità delle pieghe degli abiti, gli elementi architetturali e il paesaggio sottolineano lo stile manierista di Vasari.
Esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Fontainbleau e la Maniera Italiana, Napoli, 1952
- Mostra storica della Tribuna degli Uffizi, Firenze, 1970[3]
- Giorgio Vasari, Parigi, 2011-2012[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paola Barocchi, Vasari pittore, Firenze, G. Barbera, 1964, SBN RAV0047012.
- di Stella Rudolph, Anna Biancalani, Mostra storica della Tribuna degli Uffizi: dicembre 1970-ottobre 1971, Firenze, STIAV, 1970, SBN CFI0031577.
- Gallerie degli Uffizi, Gli Uffizi: Catalogo generale, Firenze, Centro Di, 1980, p. 581 [1979], SBN RAV0060995.
- Roland Le Mollé, Giorgio Vasari: l'uomo dei Medici, Milano, Rusconi, 1998, SBN VIA0071305.
- (FR) Stefania Tullio Cataldo, Louis Frank, Giorgio Vasari, Milan-Paris, 5 Continents-Musée du Louvre, SBN VEA1049742.
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