Il procuratore generale d'Aragona è un'istituzione medievale della Corona d'Aragona. La persona che ricopriva questa carica rappresentava a tutti gli effetti il re della Corona d'Aragona.
Un buon esempio dell'importanza della funzione giudiziaria conferita a questa istituzione è il fatto che nel suo esercizio il Procuratore generale è stato consigliato dal cosiddetto Consiglio del Procuratore.
Dopo un primo periodo in cui le prerogative del Procuratore generale non erano ben definite, nel 1309 fu stabilito che sarebbe stato nominato un unico Procuratore generale per l'intera Corona d'Aragona. Dal 1302 quando Don Jaime, il primogenito del re Jaime II, fu nominato procuratore generale, a soli 6 anni, l'incarico di questo ufficio fu assegnato al successore della corona, normalmente il primogenito del re.
Nelle parole di José María de Francisco Olmos:[1]
«Si può dire che il procuratore generale sia il risultato della convergenza di due direttrici, che sono la tendenza all'accentramento amministrativo e la naturale inclinazione dei re a garantire la successione, favorendo i primogeniti attraverso il loro inserimento ai vertici del pubblica amministrazione.»
In ciascuno dei regni della Corona d'Aragona, il Procuratore generale era rappresentato dal Procuratore reale.
Dal 1363 fu ribattezzato Governatore generale.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (ES) rua.ua.es
- ^ (CA) Bolòs, Jordi: Diccionari de la Catalunya medieval (ss. VI-XV). Edicions 62, Col·lecció El Cangur / Diccionaris, núm. 284. Barcelona, abril del 2000. ISBN 84-297-4706-0, plana 211.