Il primo aiutante di campo del re è stato l'ufficiale incaricato di affiancare e seguire il monarca in quanto capo delle forze armate della nazione. Durante il regno d'Italia il primo aiutante di campo del re, come capo della Casa militare del re, aveva l'incarico di provvedere alla sorveglianza dei palazzi reali e alla difesa personale della figura del sovrano; da lui, infatti, dipendevano i reparti armati preposti a tali funzioni e la sua figura svolgeva un ruolo chiave di tramite tra il sovrano, il ministro della guerra e l'esercito. La figura del primo aiutante di campo del re era ricoperta sovente da un alto ufficiale d'esercito di lungo corso che godesse della fiducia e della stima personali del sovrano; secondo le leggi emanate nel 1869, questi era affiancato da massimo quattro altri aiutanti di campo, effettivi o onorari (solitamente aventi grado di maggiore generale) e da fino a un massimo di nove ufficiali d'ordinanza (maggiori o capitani).
Con regio decreto dell'11 aprile 1869, Vittorio Emanuele II vietò ai primi aiutanti di campo di assumere incarichi di governo e con un ordinamento del 1871 gli assegnò anche la direzione del personale di livrea addetto alla custodia del palazzo del Quirinale. Storicamente, il primo aiutante di campo del re aveva il comando dello squadrone dei carabinieri reali nonché di tutte le guardie presenti al palazzo reale. Egli coordinava tutte le riviste o gli esercizi militari che coinvolgevano il sovrano ed aveva il compito di comunicare al ministro della guerra le disposizioni del re in fatto di nomine e movimenti del personale. Egli aveva inoltre il compito di coordinarsi col ministro della real casa in caso di spostamenti del re, provvedendo alle strade più consone e sicure per raggiungere le mete prescritte. Il ruolo del primo aiutante del re venne ridimensionato nel 1922, nel 1929 e nuovamente nel 1932, limitandosi perlopiù a compiti di tipo militare e di sicurezza non solo del sovrano, ma anche dell'intera famiglia reale. Sarà proprio il primo aiutante di campo del re, generale Paolo Puntoni, una delle prime personalità a seguire Vittorio Emanuele III a Brindisi dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 ed a coordinare gli spostamenti della famiglia reale nelle aree di guerra.
Dopo la nascita della Repubblica quelle che erano le funzioni del primo aiutante di campo del re vennero sostituite dalla figura del consigliere militare e primo aiutante di campo del presidente della repubblica.