Prigioniero del mondo | |
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Artista | Lucio Battisti |
Autore/i | Carlo Donida, Mogol |
Genere | Musica leggera Soul[1] |
Edito da | Ritmi e canzoni |
Esecuzioni notevoli | Cilla Black, Nomadi |
Pubblicazione originale | |
Incisione | Lucio Battisti |
Data | 29 aprile 1968 |
Etichetta | Dischi Ricordi |
Durata | 3:28 |
Prigioniero del mondo è un brano musicale scritto da Carlo Donida per la musica e da Mogol per il testo. Fu interpretato originariamente da Lucio Battisti, che lo pubblicò il 29 aprile 1968 nel singolo Prigioniero del mondo/Balla Linda.[2]
Testo
[modifica | modifica wikitesto]Il testo, scritto da Mogol, parla dell'insoddisfazione di un uomo che vorrebbe fare una vita diversa, ma non può perché non vuole abbandonare la propria compagna, e pertanto si sente «prigioniero di un mondo / che ci lascia soltanto sognare».[3]
Per Renzo Stefanel, il testo si riferirebbe alla volontà di partecipare ai moti del Sessantotto: «Mogol [...] intuisce che il privato è politico, e il freno che i lacci affettivi, intesi in certo modo, costituiscono per gran parte di noi», tema che sarà affrontato anche da Fabrizio De André in La bomba in testa.[1]
Composizione
[modifica | modifica wikitesto]Il brano fu composto da Mogol e Carlo Donida, che inizialmente lo propose a Gianni Morandi. Quest'ultimo si era detto d'accordo, ma il suo produttore Franco Migliacci si oppose e non se ne fece niente.[4] In seguito fu proposta anche ai Camaleonti, di nuovo senza successo.[5]
Donida era all'epoca un autore già affermato, quasi un'autorità all'interno della Ricordi.[6] Nonostante la sua proverbiale spigolosità, era stato tra i primi all'interno della casa discografica a riconoscere il talento di Lucio Battisti, che d'altro canto provava grande stima nei suoi confronti.[4] Donida aveva già aiutato Battisti diverse volte, sistemando qualche dettaglio delle sue composizioni o dispensando consigli.[4]
All'inizio del 1968, Battisti aveva bisogno di un lato A per il suo prossimo singolo, ma aveva ceduto ad altri interpreti tutte le sue ultime composizioni.[6] In questa occasione, proprio per la stima che nutriva nei suoi confronti, Battisti chiese a Donida di scrivergli una canzone; il compositore quindi gli propose Prigioniero del mondo.[6]
Interpretazione di Lucio Battisti
[modifica | modifica wikitesto]Registrazione
[modifica | modifica wikitesto]Battisti registrò la propria interpretazione negli studi Ricordi di Milano il 5 marzo 1968.[2] La base ritmica fu registrata la mattina a partire dalle 9, le sovraincisioni il pomeriggio a partire dalle 15, mentre le voci e il missaggio furono realizzati a partire dalle ore 21.[2] Il transfer fu effettuato il 17 aprile 1968.[2]
Alla registrazione parteciparono Andrea Sacchi alla chitarra acustica ed elettrica, Damiano Dattoli al basso e Gianni Dall'Aglio alla batteria.[2] Non è certo chi abbia suonato l'organo tra Demetrio Stratos, Flavio Premoli e Alberto Baldan Bembo.[2]
La produzione fu curata da Mogol, mentre l'arrangiamento e la direzione d'orchestra fu affidata a Detto Mariano.[2] Il tecnico del suono fu Valter Patergnani.[2]
Musica
[modifica | modifica wikitesto]Il brano è un misto tra ballata e soul.[1] La natura soul è enfatizzata dall'interpretazione di Battisti, che la canta con una voce «straziata».[1]
Pubblicazione
[modifica | modifica wikitesto]L'interpretazione di Battisti fu pubblicata il 29 aprile del 1968 come lato A del 45 giri Prigioniero del mondo/Balla Linda.[2] Il singolo ebbe un discreto successo: vendette quasi centomila copie, e fece entrare Battisti per la prima volta in hit parade, dove rimase per cinque settimane raggiungendo come picco l'undicesima posizione.[7] Contemporaneamente il disco fu distribuito anche in Spagna e Brasile, mentre nel 1971 fu edito in Canada.[2]
Battisti partecipò con questo brano ad Un disco per l'estate 1968 ma ebbe scarsissimo successo: non superò neanche la fase eliminatoria ed ottenne un pessimo piazzamento.[8]
Nel marzo del 1969 il brano fu incluso nel primo album eponimo del musicista, Lucio Battisti.[9]
Da allora è stato ripubblicato più volte in raccolte, compilation e best-of. Tra queste, va citata la raccolta Le origini (1992), dove sono stati operati un nuovo missaggio e la rimasterizzazione in digitale, che conferiscono a tale versione un suono sensibilmente diverso da quella originale.
Videoclip
[modifica | modifica wikitesto]Prima della finale di Un disco per l'estate, Battisti realizzò un video promozionale in cui canta il brano in playback. Il video fu girato a Tonezza del Cimone con la regia di Lello Golletti e fu mandato in onda il 20 maggio 1968 nel programma televisivo Vetrina di "Un disco per l'estate",[10] nonché il 16 luglio 1968 nel programma Juke-box sottovoce - Itinerari musicali del Festivalbar.[7]
Altre versioni
[modifica | modifica wikitesto]- Cilla Black nel 1968 realizzò una versione in inglese con il titolo "Only Forever Will Do" su testo di Don Black ed arrangiamento di Mike Vickers.[11]
- Nomadi (album Innocenti evasioni 2006)
Nel cinema
[modifica | modifica wikitesto]- Il brano eseguito da Moltheni, fu inserito nella colonna sonora del film del 2003 Perdutoamor diretto dal cantautore Franco Battiato.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Stefanel (2007), pag. 19.
- ^ a b c d e f g h i j Neri (2010), pag. 68.
- ^ Stefanel (2007), pag. 20.
- ^ a b c Salvatore (2000), pag. 102.
- ^ Neri (2010), pag. 69.
- ^ a b c Salvatore (2000), pag. 101.
- ^ a b Neri (2010), pag. 71.
- ^ Prigioniero del mondo on line su Hit Parade Italia
- ^ Discografia Nazionale della Canzone Italiana, su discografia.dds.it. URL consultato il 2 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2018).
- ^ Neri (2010), pag. 70.
- ^ sdcheda on line su Discogs
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gianfranco Salvatore, L'arcobaleno. Storia vera di Lucio Battisti vissuta da Mogol e dagli altri che c'erano, Giunti Editore, ottobre 2000, ISBN 88-09-01805-2. URL consultato il 28 dicembre 2010.
- Renzo Stefanel, Ma c'è qualcosa che non scordo. Lucio Battisti - gli anni con Mogol, Arcana Editore, novembre 2007, ISBN 978-88-7966-370-0.
- Michele Neri, Lucio Battisti - Discografia mondiale. Tutte le canzoni, le produzioni, le collaborazioni, Coniglio Editore, marzo 2010, ISBN 978-88-6063-099-5.