Il Premio Paolo VI è un riconoscimento internazionale nato nel 1979 per opera dell'Istituto Paolo VI di Brescia. Il premio è intitolato in onore di papa Paolo VI ed è talora conferito in Vaticano direttamente per mano del Sommo Pontefice. Il premio viene assegnato a persone o istituzioni "che, con i loro studi e le loro opere, hanno contribuito alla crescita del senso religioso nel mondo".
Vincitori
[modifica | modifica wikitesto]- 1983: Hans Urs von Balthasar;
- 1988: Olivier Messiaen;
- 1993: Oscar Cullmann;
- 1997: Jean Vanier, fondatore della comunità L'Arche;
- 2003: Paul Ricœur, per la Fondazione John Bost, che dal 1848 si occupa di portatori di handicap, anziani e persone socialmente svantaggiate;
- 2008: redattori della collana editoriale Sources Chrétiennes
- 2013: Joseph Coutts[1];
- 2023: Sergio Mattarella[2]
Nell'elogio funebre in occasione del conferimento nel 2003, Papa Giovanni Paolo II disse:
«In precedenza, il premio veniva assegnato a studiosi nel campo della teologia, della musica, dell'ecumenismo e della promozione dei diritti umani. Quest'anno va al noto ricercatore francese Prof. Paul Ricoeur, che saluto con affetto e rispetto e lo ringrazio per le parole che mi ha appena rivolto. Si è distinto per il suo generoso contributo al dialogo ecumenico tra cattolici e riformati.»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Monsignor Joseph Coutts (Karachi) in Italia, Servizio Informazione Religiosa
- ^ Papa Francesco conferisce al presidente Mattarella il Premio Paolo VI: "Lei è un maestro", su rainews.it, RAI News, 29 maggio 2023.
- ^ Discorso di Giovanni Paolo II ai partecipanti alla cerimonia di assegnazione del "Premio Internazionale Paolo VI".
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il Premio Internazionale Paolo VI, su istitutopaolovi.it. URL consultato il 3 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2010).