Il Porto Grande[1][2] (in maltese il-Port il-Kbir, in inglese Grand Harbour) è un porto naturale dell'isola di Malta. Esso fu utilizzato fin dai tempi dei Fenici. È stato grandemente migliorato con ampie darsene e banchine, ed è stato massicciamente fortificato.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'imboccatura del porto è rivolta a nord-est ed è confina a nord con punta Sant'Elmo ed è ulteriormente riparata da un molo isolato, mentre a sud è ristretta dal promontorio di Punta Ricasoli. La sua riva nordoccidentale è formata dalla penisola di Scebarra[3][4][5], in gran parte occupata dalle città de La Valletta e Floriana. Questa penisola divide anche il Porto Grande da un secondo porto naturale ad esso parallelo, il Porto di Marsamuscetto.
La principale linea d'acqua del Porto Grande si addentra nell'isola quasi fino a Marsa. La riva sudorientale del porto è formata da un numero di insenature principalmente quelle di Rinella, Calcara[6], dei Cantieri Navali e Francese, e da promontori sui quali si sono sviluppati gli agglomerati di Calcara e delle cosiddette Tre Città: Cospicua, Vittoriosa e Senglea. Con il vicino porto di Marsamuscetto, il Porto Grande si trova al centro di un'estensione di terra leggermente digradante. Lo sviluppo edilizio si è esteso tutt'intorno ai due porti gemelli e sui declivi, cosicché l'intero anfiteatro è una vera e propria conurbazione.
Gran parte della popolazione maltese vive entro tre chilometri da Floriana ed è ora una delle aree più densamente popolate d'Europa.
Immagini dell'area
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Ponte di Sant'Elmo
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Veduta sul mare
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Veduta del Porto dagli Upper Barrakka Gardens
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La HMS Rodney nel Porto Grande ai tempi dello sbarco in Sicilia
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il Grande Porto fu la base navale dei Cavalieri Ospitalieri per 268 anni e, dopo la loro partenza da Malta, divenne una base strategica dell'Impero britannico per i successivi 170 anni. In questo luogo, a metà del XVI secolo, una terribile tromba d'aria uccise oltre 600 persone e distrusse un'armata navale e fu il teatro di guerra di gran parte dei combattimenti durante l'assedio di Malta del 1565, quando l'Impero ottomano cercò di cacciare dall'isola i Cavalieri Ospitalieri.
Durante la seconda guerra mondiale l'intera area venne duramente bombardata da parte delle forze dell'Asse per distruggere banchine ed altre installazioni militari, azioni che ebbero come conseguenze collaterali, danni ai centri abitati della Valletta e delle Tre Città, con morti e feriti fra la popolazione civile. I bacini ed i cantieri navali di Malta sono ancora attivi, ma dopo la partenza delle Forze armate britanniche, avvenuta nel 1979, il porto ha perso gran parte della sua importanza militare.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cfr. "Porto Grande" in Touring Club Italiano, Guida d'Europa e paesi del Mediterraneo. Turchia, Cipro, Malta, Touring editore, Milano, 2008, tavv. 44-45.
- ^ Cfr. "Porto Grande" in Jacques Anglès, Guida ai mari di Italia meridionale, Malta e Tunisia, Zanichelli, Ozzano dell'Emilia (BO), 1997, p. 227.
- ^ Clément Pellé, Il Mediterraneo illustrato le sue isole e le sue spiagge opera compilata dal bibliofilo Marco Malagoli Vecchi sulle tracce del signor C. Pelle, Spirito Batelli, 1841. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ Le Vie d'Italia, 1940. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ Le vie d'Italia turismo nazionale, movimento dei forestieri, prodotto italiano, Touring Club Italiano, 1924. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ Giuseppe Nicola Letard, Brevi nozioni storiche riguardanti l'isola di Malta, Tip. Fratelli Bonello Editori, 1862. URL consultato il 16 gennaio 2021.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Porto Grande
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Audio Tour for Valletta, su cultel.com. URL consultato il 23 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2019).
- Valletta Waterfront, su vallettawaterfront.com.
- Malta Maritime Authority, su mma.gov.mt. URL consultato il 13 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2006).
- AIDAbella on its maiden call into the Grand Harbor. Cannon salute, su flickr.com.
- Visualization of new Breakwater bridge, su new.celuprojekts.lv. URL consultato il 13 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2012).