L'Uruguay ha un sistema economico ben sviluppato, che grazie alla stabilità politica e all'opera di ricostruzione nazionale seguenti la dittatura dei militari. L'economia si basa in buona parte ancora sull'agricoltura. Le maggiori colture sono quelle dei cereali, in particolare frumento, riso, mais, orzo e sorgo. Le altre coltivazioni sono quelle di patate, Vite, agrumi e frutta. Prati e pascoli rappresentano all'incirca i tre quarti del territorio, il cui allevamento conta su un patrimonio zootecnico abbondante: l'allevamento ovino e quello bovino sono i più sviluppati; quello ovino assicura una buona produzione di lana. Notevoli sono i progressi recenti della pesca. Le risorse minerarie sono: quarzo, rame, graniti e talco, oro, ferro, gemme, marmo, zinco, piombo e manganese. Il settore industriale, quasi completamente concentrato a Montevideo e lavorano i prodotti agricoli e ittici, ma è abbastanza consistente la presenza di industrie chimiche e tessili; è attiva la raffinazione di petrolio. Notevoli sono stati gli sforzi per incentrare il terziario verso le tecnologie informatiche, tanto che l'Uruguay è diventato in America Latina il primo esportatore di software. L'Uruguay è una delle 14 giurisdizioni che figurano nella "lista grigia" nel rapporto del giugno 2010 dell'OCSE sui cosiddetti "paradisi fiscali".