Nata e sviluppatasi in Sardegna la civiltà nuragica abbraccia un periodo di tempo che va dalla piena età del bronzo (dal 1700 a.C.) al II secolo a.C., ormai in piena epoca romana. Deve il suo nome ai Nuraghi che costituiscono le sue vestigia più eloquenti e fu il frutto dell'evoluzione di preesistenti civiltà le cui tracce più evidenti sono dolmen, menhir e Domus de janas. I nuraghi sono considerati come i monumenti megalitici più grandi d'Europa; sulla loro effettiva funzione si discute da almeno cinque secoli e tanti restano ancora gli interrogativi da chiarire: c'è chi li ha visti come tombe monumentali e chi come case di giganti, chi fortezze, forni per la fusione di metalli, prigioni e chi templi di culto del sole. Oltre alle caratteristiche costruzioni nuragiche, la civiltà degli antichi sardi ha prodotto anche gli enigmatici templi dell'acqua sacra, le tombe dei giganti e delle particolari statuine in bronzo. Per molto tempo hanno convissuto con altre civiltà estranee all'Isola, come quella fenicia, quella punica e quella romana, senza mai però essere assorbiti completamente da queste.