Ponte dei Tre Archi | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Città | Venezia |
Attraversa | Canale di Cannaregio |
Coordinate | 45°26′43.91″N 12°19′14.81″E |
Dati tecnici | |
Tipo | ponte ad arco |
Materiale | laterizio e pietra |
Campate | 3 |
Realizzazione | |
Inaugurazione | 1503 |
Intitolato a | 3 e arch |
Mappa di localizzazione | |
Il ponte dei Tre Archi, o, con il nome antico, ponte di san Giobbe,[1][2][3] è uno dei maggiori ponti di Venezia, insieme al ponte delle Guglie e dopo i quattro ponti sul Canal Grande (Rialto, Scalzi, Accademia e il Ponte della Costituzione). È ubicato nel sestiere di Cannaregio.
Il ponte attraversa il Canale di Cannaregio presso la chiesa di san Giobbe ed è caratterizzato da una struttura a tre arcate, due laterali di piccole dimensioni e una centrale di più ampie dimensioni.
Il primo ponte era in legno con levatoi al centro per permettere il passaggio delie imbarcazioni con alberatura, come era il primo ponte di Rialto o delle Guglie, e fu ricostruito in pietra nel 1503 senza spallette ed ampi gradini.[4] Il ponte dei Tre Archi venne ricostruito nel 1688 da Andrea Tirali (1660 ca. - 1737), architetto e proto al Magistrato alle Acque, il quale ne conservò approssimativamente la linea.
Essendo oggi l'unico esempio rimasto di ponte veneziano a tre arcate, si è affermato l'uso di indicarlo con questa sua caratteristica: in passato esistevano sicuramente altri ponti veneziani con questa tipologia; per esempio nel XV secolo era a tre archi anche il ponte di San Lorenzo nel sestiere di Castello, come documentato nel dipinto di Gentile Bellini Miracolo della Croce caduta nel canale di San Lorenzo esposto presso le Gallerie dell'Accademia. Anche il progetto per la costruzione del nuovo Ponte di Rialto fatto da Andrea Palladio presentava una struttura a tre archi.
Sempre in epoca passata il ponte, come tutti i ponti veneziani, era privo delle spallette di protezione e dotato di gradini molto più lunghi e più bassi, caratteristiche queste che gli conferivano una particolare eleganza come documentato dalle stampe del periodo[5].
Fu restaurato radicalmente nel 1794 e dal Magistrato alle Acque nel 1980, come attestano le iscrizioni poste ai lati del ponte.
Galleria d'immagini
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Domenico Lovisa, Ponte dei Tre Archi
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Seguace del Guardi, Ponte Tre Archi
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Luca Carlevarijs, Ponte dei Tre Archi, 1703
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Giovanni Pividor, Ponte Tre Archi
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Ongania, Ponte Tre Archi
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DE) Ponte dei Tre Archi (Cannaregio), su Structurae. URL consultato il 27 giugno 2023.
- ^ Giuseppe Tassini, Curiosità veneziane ovvero origini delle denominazioni stradali di Venezia, Fontana, Melchiorre, 1882. URL consultato il 27 giugno 2023.
- ^ Giancarlo Contessa, 87 anni sportivo e amante della pesca, su La Nuova Venezia, 27 novembre 2020. URL consultato il 27 giugno 2023.
- ^ Il Ponte di San Giobbe che anticamente era di legno, fabbricossi in pietra nel 1503. Si ridusse poi nella forma attuale dall'architetto Tiralli nel 1688, e nel 1794 ebbe un restauro, come da epigrafe riportata dal Cicogna, Giuseppe Tassini, Curiosità veneziane, Venezia, Filippi editore, 1970
- ^ G. Perocco, A. Salvadori, illustrazione n. 285, pag. 245.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Guido Perocco, Antonio Salvadori, Civiltà di Venezia, Vol. I, Venezia, La Stamperia di Venezia Editrice, 1977.
- Tiziano Rizzo, I ponti di Venezia, Roma, Newton Compton Editori, 1983, p. 290-291.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ponte dei Tre Archi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale delle Gallerie dell'Accademia, Venezia, su gallerieaccademia.org. URL consultato il 6 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2007).